L’Associazione Radicale Diritti alla Follia manifesta forte preoccupazione e denuncia la lesione del diritto al consenso informato che si sta profilando nel nostro paese ai danni di alcune fasce della popolazione.
Il diritto al consenso informato, come anche limpidamente affermato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 438/2008, è un diritto della persona fondato sugli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione e, in quanto diritto fondamentale e inviolabile, non può che spettare a tutti gli esseri umani in quanto tali, ivi comprese le persone in condizione di vulnerabilità, per esempio in ragione dell’età avanzata.
Le procedure che si intendono attuare nelle strutture sanitarie protette per ottenere il consenso informato per la vaccinazione contro il covid-19 (cfr. art. 5, decreto legge n. 1/2021)[1], ma già quanto previsto dal Protocollo d’intesa in materia di amministrazione di sostegno siglato tra il Tribunale di Trieste, vari organi istituzionali e l’associazione Assostegno[2], nonché le indicazioni distrettuali inviate via mail ai medici di medicina generale, rappresentano evidenti tentativi di affievolire, anche gravemente, il diritto al consenso informato dei soggetti definiti fragili.
Come Associazione Radicale impegnata sul fronte della promozione dei pieni diritti dei sottoposti – in varie modalità – a coercizione psichiatrica, attraverso disegni di riforma finalizzati ad introdurre elementi di reale tutela e garanzia nell’ ambito delle procedure coercitive, anche attraverso Campagne di informazione e sensibilizzazione come quella in atto in cui si denunciano criticità e abusi nelle amministrazioni di sostegno[3], respingiamo il tentativo di sottrarre a persone vulnerabili, come possono essere gli anziani, il diritto al consenso informato e di trasformarle in tal modo in dei “corpi inerti” da sottoporre a trattamenti sanitari.
Chiediamo, anche e soprattutto per chi non ha voce, un pieno e reale rispetto del diritto costituzionale al consenso informato, la rigorosa applicazione della legge n. 219/2017 sul consenso informato e la massima valorizzazione possibile della volontà dei diretti interessati.
Il vaccino contro il covid-19, vaccino di cui peraltro non è possibile prevedere i danni a lunga distanza (come indicato nel relativo modulo per il consenso informato), non può diventare un’occasione per comprimere i diritti dei più deboli, anche perché ciò costituirebbe un pericoloso precedente per i diritti di tutti.
Alessandro Negroni Presidente
Michele Capano Tesoriere
Cristina Paderi Coordinatrice Segreteria e responsabile Comunicazione
Andrea Michelazzi Membro di Giunta
[1] https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=78114&articolo=5
[2] https://www.assostegno.it/tribunale-di-trieste-protocollo-in-materia-di-amministrazione-di-sostegno/
[3] https://www.dirittiallafollia.it/campagna-amministrazione-di-sostegno