La proposta nasce da un lungo e articolato confronto fra legali, associazioni di tutela e operatori del settore, nato dallo stimolo di Michele Capano, legale di parte civile nel processo per la morte di Francesco Mastrogiovanni, e arricchitosi con il contributo e l’esperienza storica dei gruppi di autotutela e di denuncia degli abusi psichiatrici. Per sintesi si riassumono qui gli elementi che si ritengono qualificanti la proposta:
- obbligo di notifica del TSO a chi vi è obbligato;
- limitazione del ricorso al TSO solo nei casi di comprovato stato di necessità;
- diritto di difesa legale gratuita per tutti coloro che sono sottoposti a TSO;
- udienza di convalida dinnanzi al Giudice Tutelare con l’assistenza di un legale;
- limite massimo di durata dei trattamenti involontari;
- divieto di contenzione;
- libero accesso delle associazioni di tutela presso i reparti psichiatrici;
- piena libertà di comunicazione dei ricoverati con l’esterno;
- dotazione di un sistema di videosorveglianza in ogni reparto psichiatrico;
- esonero di responsabilità penali a carico agli operatori nell’applicazione delle superiori norme;
PROPOSTA DI RIFORMA DELLA PROCEDURA DI APPLICAZIONE DEL TSO
PROPOSTA DI RIFORMA DELLA PROCEDURA DI APPLICAZIONE DEL TSO CON LEGGE FRONTE ATTUALE
Virginia dice
Scusate ma x le persone che vengono internate in spdc involontariamente xché i familiari si mettono d accordo con i medici e poi esce tsv??? Mia esperienza
Diritti alla Follia dice
Buongiorno,bisognerebbe chiederlo di volta in volta a quei familiari
Susanna dice
Sono un familiare e ho sofferto molto per la rozzezza degli interventi applicati. Penso che queste regole proposte non tocchino il cuore del problema: il tempo e la competenza relazionale necessaria per intervenire nelle crisi senza usare violenza . I medici sono troppo pochi, non formati sulle competenze di dialogo e non hanno tempo, quindi ricorrono alla forza. Questo va cambiato perché è un abuso fatto e finito