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Comunicato stampa: presidio a Cagliari per terza udienza Gigi Monello
Il prossimo 4 maggio, presso il Tribunale di Cagliari, alle h. 10.30, il processo a Gigi Monello professore di filosofia in pensione, scrittore e editore, arriverà alla sua terza udienza, senza che sia emersa, sinora, alcuna prova della fondatezza dell’accusa: avere maltrattato sua madre.
Per questa terza udienza è stata riconvocata l’Avv. Debora Amarugi, risultata assente per motivi di salute lo scorso 10 novembre. La sua deposizione si annuncia particolarmente importante, stante il fatto che si tratta della persona che, a marzo 2020, ha presentato denuncia contro Gigi Monello e che, quindi, meglio di chiunque altro, sarà in grado di circostanziare la natura dei maltrattamenti.
Per fornire un inquadramento minimo della vicenda, ricordiamo che il professor Monello – unico figlio convivente con l’anziana madre, oggi deceduta, aveva, nell’aprile del 2019, licenziato la badante scelta dalla sorella, decisione che aveva generato tra i due figli un acuto conflitto, sfociato infine nella nomina dell’Avv. Amarugi come Amministratore di sostegno. Poche settimane dopo l’allontanamento di Gigi Monello dalla casa di famiglia, a luglio 2020, la badante licenziata veniva riassunta, come era nei desideri della sorella.
Nell’ultimo anno di vita di sua madre, il professore ha potuto vederla per sole tre ore, e questo dopo una intera esistenza trascorsa insieme.
Nel corso della terza udienza è prevista l’audizione di altri due testi: Olena Nikitiuk (badante in prova) e Daniel Lombardi (Maresciallo CC).
Considerati i sempre più frequenti casi di cronaca legati alle criticità che l’Istituto giuridico dell’amministrazione di sostegno sta producendo in tutta Italia, riteniamo sia giusto che venga dato alla pubblica opinione un adeguato resoconto circa questo processo.
Anche in questa occasione, l’associazione Radicale ‘Diritti alla Follia’ organizzerà nei giardini antistanti il Palazzo di Giustizia di Cagliari, P.zza Repubblica, 18, a partire dalle h.13, un sit-in di informazione e denuncia.
Sarà possibile seguire la diretta sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/DirittiallaFollia e sul canale youtube dell’associazione https://youtube.com/@associazioneradicalediritt5504
Per informazioni e contatti dirittiallafollia@gmail.com
Mozione Generale 2022: V Congresso Associazione ‘Diritti alla Follia’
L’assemblea dell’Associazione radicale “Diritti alla Follia”, riunita – con partecipazione in modalità telematica ed in presenza – in Via Falzarego 35 a Cagliari da giovedì 10 a domenica 13 novembre 2022 per il V Congresso, udite le relazioni della segretaria e del tesoriere, le approva.
L’Assemblea:
- prende atto della perdurante sordità della totalità delle organizzazioni gravitanti nel mondo della cosiddetta “salute mentale” alle sollecitazioni dirette ad affermare ed a garantire i diritti fondamentali dell’individuo coinvolto nelle procedure civilistiche e penalistiche connesse all’etichetta di “sofferente psichico”;
- segnala dunque come l’Italia continui ad essere inadempiente sul fronte dell’attuazione della Convenzione ONU per i diritti delle Persone con Disabilità (CRPD), secondo l’interpretazione autentica fornita a tale ultimo testo dal Comitato ONU CRPD, che nell’ agosto 2016 sottolineava come il nostro Paese dovesse riformare, in chiave garantista, gli istituti del Trattamento Sanitario Obbligatorio, dell’interdizione, dell’inabilitazione, dell’amministrazione di sostegno, delle misure di sicurezza per i non imputabili;
- ribadisce altresì come giacciano egualmente inattuate le raccomandazioni emanate dal “Comitato di Prevenzione della Tortura”, operante nell’ambito del Consiglio d’Europa, circa le necessarie riforme in tema di TSO.
Alla luce di questo quadro, e nella raggiunta consapevolezza che l’azione riformatrice potrà giovarsi principalmente dell’apporto dei descritti organismi internazionali (per un verso), dei cittadini e delle cittadine che hanno vissuto in prima persona (o attraverso un familiare o un conoscente) la barbarie del presente sistema (per altro verso):
dà mandato agli organi dirigenti di proseguire l’interlocuzione con il Comitato CRPD e con il Comitato Prevenzione della Tortura, supportandoli e stimolandone l’attività ispettiva e di monitoraggio, come accaduto nel 2022: che ha visto la partnership dell’Associazione Radicale Diritti alla Follia con il CPT, nella consulenza a quest’ultimo (sul fronte delle detenzioni sanitarie) in occasione della visita in Italia, i cui esiti saranno resi noti dal Comitato nei prossimi mesi;
sottolinea l’esigenza di lavorare per guadagnare adesioni di singoli alle proposte di riforma, con particolare riguardo alle associazioni di utenti ed ex utenti in corso di costituzione.
Il Congresso saluta l’avvenuta elaborazione di una proposta di legge di riforma dell’istituto dell’amministrazione di sostegno (tesa all’abolizione dell’ADS “sostitutiva”, in adempimento del dettato della CRPD, ed alla eliminazione della “professione dell’amministratore di sostegno) ed impegna gli organi dirigenti – alla luce della nuova legislatura appena avviata – di arricchire la relazione introduttiva che illustra le ragioni della stessa e di trasmetterla – insieme alla proposta di legge sul TSO con analogo approfondimento di un “documento di accompagnamento” – a tutti i deputati e senatori neoeletti, oltre che al Governo ed alle articolazioni della Pubblica Amministrazione dotate di competenze istituzionali in materia della cosiddetta “disabilità psico-sociale”.
Il Congresso prende atto del lavoro del costituito “gruppo dei familiari”, e dell’avvenuto invio a tutti i DSM d’Italia di un documento di sollecitazione all’implementazione di buone prassi e di riforme operative tese al rispetto della persona ed all’elevazione della qualità dei servizi resi, e tuttavia registra la assoluta indifferenza della dirigenza psichiatrica pubblica a tali sollecitazioni.
E` davanti agli occhi di tutti l’irriformabilità di un sistema di erogazioni di servizi ossessionato dall’eclusività dell’approccio farmacologico, composto da un personale non formato e sempre più difficilmente formabile alla cultura dei diritti degli individui, nell’esclusiva e spasmodica ricerca di maggiori risorse da destinare agli operatori, e mai da mettere effettivamente a disposizione dell’utente per il supporto alle proprie scelte di vita.
Di contro a queste sclerosi, l’Associazione è chiamata a difendere ed a promuovere l’affermazione di approcci sociali ed alternativi al disagio psichico, all’interno di una cultura della tolleranza e della convivenza che consenta di prendere coscienza delle perduranti strategie pubbliche di annichilimento ed istituzionalizzazione delle diversità personali e comportamentali.
In questo quadro, il Congresso:
prende atto della partnership avviata con la realtà svedese della PO SKANE, ed impegna gli organi dirigenti a promuovere forme di sperimentazione dell’ Ombudsman personale anche in Italia;
registra l’avvenuta messa all’attenzione dell’OMS del metodo della “Globalità dei Linguaggi” di Stefania Guerra Lisi, e dà mandato agli organi dirigenti di promuoverne la diffusione nell’ambito della offerta pubblica di supporto ed assistenza alla cosiddetta “disabilità”;
rileva la perdurante criminalizzazione di ogni approccio medico fondato sulla scienza e coscienza professionale e non appiattito sulla acritica applicazione di protocolli farmacologici conseguenti a stereotipate etichette diagnostiche. Su questo piano, il Congresso – a partire dal caso dello psichiatra cagliaritano Enrico Loria – impegna gli organi dirigenti a svolgere un attività di denuncia e supporto delle vittime di tali persecuzioni, e di coltivazione della memoria delle persecuzioni passate – a partire da quella che patì Giorgio Antonucci – che hanno portato all’attuale appiattimento dei professionisti che operano con i cosiddetti “pazienti psichiatrici”.
Il Congresso, sul fronte della riforma delle misure di sicurezza per i non imputabili:
denuncia la barbarie, anzitutto giuridica, rappresentata dalla “libertà vigilata”, che si traduce sistematicamente in una indebita condizione di detenzione per le migliaia di persone che vi sono coinvolte;
rileva lo strabismo di un dibattito pubblico concentrato sugli ospiti delle REMS, e sul funzionamento delle stesse, a fronte di un’assoluta indifferenza – nonostante i numeri ben più alti – verso le condizioni vissute dai “liberi vigilati”;
impegna gli organi dirigenti all’elaborazione di un progetto di riforma – con l’ausilio delle figure dell’Accademia e delle professioni che vorranno contribuirvi – teso a superare l’inattuale concetto di “pericolosità sociale”.
Il Congresso saluta l’adesione dell’Associazione radicale Diritti alla Follia alla rete ENUSP (utenti, ex utenti, sopravvissuti alla psichiatria), ed i rapporti stabiliti con WNUSP (l’omologa organizzazione mondiale). In tali ambiti, occorre – con produzioni documentali di cui il Congresso incarica gli organi dirigenti – mettere in discussione la narrazione propagandistica che da decenni “vende” all’ estero – in ogni consesso internazionale – la falsa immagine di un’ Italia all’avanguardia nel rispetto dei diritti dei cosiddetti “portatori di disabilità psico sociale”, a partire dal disvelamento della realtà storica della natura “controriformistica” della legge 180 del 1978, approvata in fretta e furia al solo scopo di evitare la celebrazione del referendum del Partito Radicale, che avrebbe eliminato del tutto la coercizione in ambito psichiatrico.
Il Congresso, dando atto dei rapporti stabiliti con MHE [Mental Health Europe], impegna gli organi dirigenti ad aderire a tale network, ed a lavorare per la partecipazione dell’ Associazione a progetti europei in grado di promuovere la sperimentazione di approcci sociali al disagio diffuso, ed a reperire dati sul reale funzionamento dei DSM italiani e sui “numeri” dell’istituzionalizzazione occulta italiana.
Sul fronte dei rapporti con le altre associazioni, il Congresso:
registra l’esaurimento della capacità organizzativa e propulsiva del “Comitato Legittima Difesa”, costituito per riunire le forze di associazioni e cittadini interessati alla modifica dell’attuale articolato della legge 1978/833 in tema di TSO, considerando conclusa le relativa esperienza, pur nell’augurio di una continuità dei rapporti di collaborazione con le individualità e le associazioni che ne hanno fatto parte;
sottolinea l’unità di intenti con altre realtà associative presenti al Congresso, quali “Diritti Senza Barriere”, “AMA – Linea di Sconfine”, “Michele Baù – Angeli con le Ali”, e dà mandato agli organi dirigenti di lavorare per progetti federativi tesi a rafforzare il fronte diretto all’affermazione dei diritti fondamentali degli utenti psichiatrici.
L’associazione evidenzia l’azione associativa in corso diretta all’implementazione dell’ufficio del Garante Regionale per la Sardegna, la cui mancanza priva la Regione di un presidio cruciale per la salvaguardia dei diritti fondamentali degli utenti psichiatrici in un territorio che si è individuato come sede congressuale anche per sottolinearne le criticità. A riguardo, l’assemblea dà mandato agli organi dirigenti di continuare l’azione tesa a promuovere la nomina del Garante Ragionale sardo, ed a continuare l’avviata interlocuzione con i Garanti.
L’associazione, preso atto dei contenuti del dibattito congressuale sul tema della “Pandemia della coercizione” con riferimento a quanto accaduto a proposito delle restrizioni e mortificazioni dei diritti fondamentali in rapporto al COVID-19, dà mandato agli organi dirigenti di continuare il dialogo con le realtà associative che denunciano tale inaccettabile precedente, e di rendere consapevoli tali realtà – guadagnandole agli impegni di Diritti alla Follia – che le stesse esperienze di annichilimento dell’individuo e di privazione di diritti applicate su grande scala nella “pandemia’, sono da sempre – anche nella Repubblica Italiana – inflitte ai cosiddetti “pazienti psichiatrici”, e che risulta poco efficace (e poco credibile) una rivendicazione dei diritti a fronte delle misure emergenziali assunte nella pandemia, se non accompagnata da eguale rivendicazione di riforme tese ad acquisire diritti e garanzie in ambito psichiatrico.
La quota associativa, per l’anno 2022/2023, è confermata in € 35,00 (euro trentacinque,00)
Cristina Paderi, Michele Capano, Alessandro Attilio Negroni, Maria Rosaria D’Oronzo, Andrea Michelazzi.
V Congresso Associazione Radicale ‘Diritti alla Follia’ – Cagliari 10-13 novembre
L’Associazione Radicale Diritti alla Follia celebrerà il suo V Congresso Nazionale le cui parole chiave sono ‘Umanità, Libertà e De-istituzionalizzazione’ .
Il Congresso si terrà dal 10 al 13 novembre a Cagliari presso il Polo Bibliotecario di Via Falzarego 35 e si articolerà nelle seguenti giornate:
Giovedì 10 apriremo alle h. 11.00 con un presidio nello spazio all’aperto antistante l’ingresso del Tribunale di Cagliari, Piazza Repubblica 18.
Testimonianze: i protagonisti delle vicende connesse alla “ragnatela” dell’amministrazione di sostegno.
- Giovedì 10 pomeriggio
Analisi e criticità dei servizi di salute mentale a livello locale e nazionale
- Venerdì 11 mattina
Amministrazione di sostegno: criticità e proposte di riforma
- Venerdì 11 pomeriggio
Approcci sociali al disagio diffuso
La realtà nazionale ed internazionale delle reti utenti, ex utenti e sopravvissuti
- Sabato 12 mattina
Bastoni, Taser, Bolawrap: come sta cambiando il TSO. Come dovrebbe cambiare il TSO
- Sabato 12 pomeriggio
L’inganno della libertà vigilata: analisi e proposte
Covid: l’epidemia della coercizione
- Domenica 13
Terapeuti a processo : vecchie e nuove storie italiane
Qui di seguito il programma completo
Sarà possibile seguire il Congresso in diretta Facebook alla pagina https://www.facebook.com/DirittiallaFollia
e sul sito di Radio Radicale www.radioradicale.it
Per informazioni e contatti dirittillafollia@gmail.com
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GRAZIE!!
PRESIDIO DELL’ASSOCIAZIONE Diritti alla Follia
per sollecitare la nomina del
GARANTE REGIONALE DELLE PERSONE SOTTOPOSTE A MISURE RESTRITTIVE DELLA LIBERTÀ’ PERSONALE
CAGLIARI MARTEDI 12 ORE 10.00 sotto il Consiglio regionale
Il 5 giugno l’Associazione Radicale Diritti alla Follia ha depositato una petizione al Consiglio Regionale della Sardegna, sostenuta da 180 firme di cittadini e cittadine residenti in Sardegna, per chiedere subito la nomina del Garante Regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, che attende dal 2011. Contestualmente è stato chiesto un incontro al Presidente Pais.
Nulla di fatto, si aveva “ben altro da fare” ?
Su proposta di numerosi Consiglieri Regionali che hanno fatto propria la petizione, la Seconda e la Sesta Commissione Regionale hanno approvato il 7 luglio, all’unanimità dei componenti, la risoluzione n° 6 con la quale propongono al Consiglio la presa in considerazione della petizione proposta, ai sensi dell’articolo 104 del Regolamento consiliare sollecitando l’inserimento, senza indugio, all’ordine del giorno del Consiglio, la nomina del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.
Nulla di fatto, si aveva “ben altro da fare” ?
Martedì 12 ottobre in occasione della seduta del Consiglio Regionale
PRESIDIO DELL’ASSOCIAZIONE
per sollecitare la nomina del Garante.
Al Presidente ed ai Capi Gruppo sarà consegnato un pacco dono, in anticipo rispetto al Natale, che conterrà l’illuminante Rapporto della visita del Garante Nazionale nel 2019 in Sardegna (con evidenziati i passaggi nei quali il Garante sollecita la urgente nomina del Garante Regionale) e una copia del discorso del 27 ottobre 1948 alla Camera dei Deputati di Piero Calamandrei “Bisogna aver visto” .