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Diritti alla follia

Associazione impegnata sul fronte della tutela e della promozione dei diritti fondamentali delle persone in ambito psichiatrico e giuridico.

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ENUSP

“UnsilenceYourVoice”: la fanzine del Progetto artistico-giuridico è finalmente online!

Diritti alla Follia · 10/06/2024 · Lascia un commento

“UnsilenceYourVoice” è un Progetto artistico-giuridico che vede la collaborazione tra la rete ENUSP (Rete Europea degli (Ex) Utenti e Sopravvissuti alla Psichiatria) e le associazioni “Diritti alla Follia” e “Code per Curiosi“.

Uno degli obiettivi del Progetto è l’espressione artistica di persone che hanno sperimentato, hanno sopportato e sono sopravvissute alla psichiatria. Inoltre, i partecipanti mettono in relazione le proprie esperienze vissute, espresse attraverso le opere artistiche, con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UN CRPD). Essi mostrano come i diritti articolati dalla Convenzione siano violati dalla pratica psichiatrica, ad esempio attraverso trattamenti forzati.

Queste esperienze e le violazioni dei diritti sono pubblicate all’interno di una e-zine (fanzine elettronica) e di un blog (ancora in work in progress).

Attraverso il Progetto “UnsilenceYourVoice“, le persone che di solito vengono messe a tacere dalla società si riappropriano della propria voce. 

Leggi e divulga la fanzine elettronica

https://heyzine.com/flip-book/d74f685642.html

English Version https://heyzine.com/flip-book/165ea233c8.html

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Introduzione al Progetto UnsilenceYourVoice, di Annemarie Arnold

Diritti alla Follia · 13/03/2024 · Lascia un commento

English version https://dirittiallafollia.it/wp-content/uploads/2024/06/Annemarie-Arnold-Introduction-to-the-Project.pdf

Infrangere i tabù e rivendicare i propri diritti

Oggigiorno parlare delle proprie esperienze in ambito psichiatrico è un tabù.
Spesso i tabù hanno una funzione e una di queste può essere quella di sopprimere le voci che turbano una determinata struttura sociale. Sebbene nessuno possa definire cosa significhi norma o “normale”, è chiaro che alcuni individui o gruppi vengono definiti “folli” o “pazzi” o con altre espressioni negative. In caso di allucinazioni e comportamenti non conformi alla norma, alcune persone hanno il potere di rinchiudere il “pazzo” in un reparto psichiatrico. Spesso le persone etichettate come “pazze” vengono curate contro la loro volontà, costrette ad assumere farmaci o sistematicamente convinte che questo sia l’unico modo per reintegrarsi nella società. I cosiddetti “pazienti” sono privati della libertà, del libero arbitrio e di molti altri diritti sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilitò (CRPD). La Convenzione viene applicata anche alle persone con disabilità psicosociale. Nonostante i diritti continuino ad essere violati, la psichiatria esiste ancora nel senso più convenzionale del termine.

Il progetto “Unsilence-Your-Voice” intende parlare di queste esperienze, a volte terribili. È un’occasione per esprimere artisticamente i propri sentimenti, i ricordi e le ferite causate dal “trattamento” psichiatrico.

I partecipanti al progetto hanno la possibilità di creare un’opera d’arte per esprimere e, allo stesso tempo far emergere, queste esperienze. Sebbene il progetto non si limiti alle espressioni artistiche, ne rappresenta la prima parte. L’arte è intesa in senso molto ampio. I partecipanti possono disegnare, dipingere, comporre, scrivere, cantare, scolpire, ballare, ecc. L’arte funziona come un mediatore: Non è l’oggetto del progetto, ma veicola le esperienze dei partecipanti a livello emotivo. Spesso, queste forme di espressione raggiungono un livello più immediato rispetto all’impatto di una relazione o di un articolo scientifico.

La seconda fase del progetto consiste nel trovare una relazione con la CRPD delle Nazioni Unite. Ciò significa che attraverso l’arte, o attraverso una descrizione aggiuntiva dell’opera d’arte, diventa chiaro quali diritti sono stati maggiormente violati attraverso il cosiddetto “trattamento” nei reparti psichiatrici.
Un esempio è una poesia che ho scritto e che riassume le mie esperienze in psichiatria. In un testo aggiuntivo, elaboro le violazioni dei miei diritti secondo la CRPD delle Nazioni Unite. Mostro stralci della poesia e li metto in relazione con alcuni articoli della Convenzione. Un esempio è l’articolo 15 che vieta i trattamenti o le pene inumane e degradanti.
Questo diritto è stato violato quando sono stata “lasciata nella doccia, nuda e bagnata”, sebbene non potessi muovermi o utilizzare il mio corpo come ero abituata a fare a causa del pesante effetto dei farmaci.
Avrei avuto bisogno di aiuto.
Il progetto “Unsilence-Your-Voice” vuole rompere il silenzio di coloro che hanno subito ingiustizie e coercizioni in contesti psichiatrici. La riappropriazione della propria voce avviene sia attraverso espressioni artistiche che a livello giuridico, facendo riferimento alla CRPD delle Nazioni Unite.
Annemarie Arnold

Il progetto è stato avviato da circa due mesi in collaborazione con la rete ENUSP, la rete europea degli utenti, ex utenti e sopravvissuti alla psichiatria https://enusp.org/

E’ prevista la pubblicazione di una e-zine (rivista in formato elettronico)

Annemarie Arnold, promotrice del progetto, è membro individuale di ENUSP, di cui fa parte anche l’associazione ‘Diritti alla Follia’

Via al Progetto ‘Un-silence your voice’: voce ai diretti interessati

“Non silenziare la tua voce”, un’iniziativa rivolta a persone con esperienza psichiatrica

Versione dell’articolo in lingua originale

Introduction to Unsilence

Annemarie Arnold Part of the Deal-Poem and Summary

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Via al Progetto ‘Un-silence your voice’: voce ai diretti interessati

Diritti alla Follia · 01/01/2024 · 2 commenti

Da un’idea di Annemarie Arnold, membro della rete ENUSP (la rete europea degli (ex) utenti e sopravvissuti alla psichiatria), in collaborazione con l’associazione ‘Diritti alla Follia’, nasce il Progetto artistico-giuridico internazionale

‘Un-silence your voice’ (Rompere il silenzio) rivolto a persone con esperienza vissuta.

 

[Leggi di più…] infoVia al Progetto ‘Un-silence your voice’: voce ai diretti interessati

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La coercizione non è una cura: in memoria di Jolijn Santegoeds

Diritti alla Follia · 30/04/2023 · Lascia un commento

“È mio dovere morale oppormi all’ingiustizia. In qualità di cittadina, condivido la comune responsabilità per assicurare la giustizia e i diritti umani all’interno della comunità. Perciò mi sento moralmente obbligata a denunciare i casi di ingiustizia che ho sperimentato e che ho vissuto e che devono essere conosciuti e sanati. La mia storia è la storia di altre persone là fuori. Alcune delle quali potrebbero non essere sopravvissute.” Jolijn Santegoeds

Intervento di Jolijn Santegoeds, attivista olandese recentemente scomparsa, in occasione del Congresso dell’Associazione Radicale ‘Diritti alla Follia’: Umanità e Libertà: pratiche per una de-istituzionalizzazione radicale

Al minuto 1:59:35

https://www.radioradicale.it/scheda/682535?i=4506609

 Jolijn Santegoeds da oltre 20 anni era impegnata nella difesa dei diritti umani in materia di salute mentale a livello nazionale e internazionale. E’ stata rappresentante di varie organizzazioni di persone con disabilità psicosociali, co-presidente della Rete mondiale degli utenti e dei sopravvissuti alla psichiatria (WNUSP) e membro del Consiglio di amministrazione della Rete europea degli (ex)utenti e dei sopravvissuti alla psichiatria (ENUSP), mettendo le proprie esperienze di vita al servizio di un instancabile attivismo per i diritti.

Jolijn  ha vissuto in prima persona gli abusi cui spesso sono sottoposte le persone con disabilità psicosociali, tra cui l’isolamento, il trattamento forzato e l’insicurezza abitativa, le sue battaglie sono sempre state rivolte ad un mondo libero da coercizione, tortura e trattamenti forzati.

È stata una vera leader del movimento dei sopravvissuti alla psichiatria, lavorando per fare luce sulle ingiustizie, ovunque si presentassero. Carica di energia positiva,  leader determinata e rappresentante diretta, essendo stata lei stessa una delle persone colpite nella sua vita da gravissimi abusi e comportamenti  discriminatori.

Qui di seguito uno dei suoi innumerevoli scritti, il suo contributo alla Campagna a sostegno della Convenzione CRPD per il divieto assoluto di internamento e trattamenti coatti.

Jolijn Santegoeds – Why forced psychiatric treatment must be prohibited
https://www.absoluteprohibition.org/jolijn-santegoeds-why-forced-psychiatric-treatment-must-be-prohibited/

Qui di seguito la sua storia personale

https://tekeertegendeisoleer.files.wordpress.com/2014/12/16-years-old-depressed-and-tortured-in-psychiatry.pdf

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Novità dalle Reti amiche internazionali: ENUSP e lo Shadow Report sulla CRPD

Diritti alla Follia · 19/09/2022 · Lascia un commento

L’associazione “Diritti alla Follia” in qualità di membro dell’ENUSP  (European Network of (Ex-)Users and Survivors of Psychiatry) parteciperà con un suo contributo all’elaborazione del Rapporto Ombra (Shadow Report) sull’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con Disabilità (CRPD) da parte dell’Unione Europea.

L’Italia, Stato parte CRPD che quest’anno avrebbe dovuto presentare un rapporto sullo stato dell’arte riguardo all’applicazione della Convenzione secondo la cosiddetta “procedura semplificata”, non ha neanche inviato la “Lista di Domande” (List of issues) preliminari al rapporto stesso, la cui adozione da parte del Comitato CRPD, prevista per aprile 2022, è stata rinviata a data da destinarsi.

“Diritti alla Follia”  parteciperà agli incontri tematici previsti ed organizzati dall’ENUSP  dedicati a diversi argomenti connessi alla CRPD.

Il  primo incontro, previsto ad ottobre, sarà dedicato al tema della coercizione in generale (articolo 14 della CRPD e correlati), ad una discussione più approfondita sullo stesso tema nei Paesi associati a  ENUSP e sul ruolo dell’UE.

L’ENUSP è interessata a conoscere le nostre esperienze e a ricevere dati, statistiche, testimonianze, casi giudiziari, articoli dei media, violazioni, casi estremi, ecc.

Non ci tireremo di certo indietro.

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