‘Diritti alla Follia’ aderisce a Mental Health Europe (MHE)!
E’ da oltre un anno che ‘Diritti alla Follia’ intrattiene rapporti con Mental Health Europe (MHE), una delle più importanti organizzazioni europee.
Nel 2022 abbiamo ospitato due membri dello staff di Mental Health Europe, Claudia Marinetti, direttrice , e Laura Marchetti, Policy manager, in una nostra puntata de ‘Il Diritto Fragile’
https://www.youtube.com/watch?v=liLgkrrbYdY&t10s&ab_channel=AssociazioneradicaleDirittiallaFollia
Lo scorso novembre, in occasione del nostro V congresso annuale a Cagliari, ci fu la presenza, in tutte le giornate, di Liuska Sanna, Head of operations di MHE.
E’ anche grazie a questo incontro che, quest’anno, Liuska ci ha proposto di affiliarci a MHE così, dopo aver inviato richiesta formale e aver incontrato il Consiglio Direttivo di MHE, siamo stati accettati come ‘Full members’.
E’ con grande entusiasmo che comunichiamo la nostra adesione alla rete Mental Health Europe , con sede a Bruxelles https://www.mhe-sme.org/ e l’imminente costituzione di un gruppo di lavoro dedicato a:
– Richiedere di far parte di una delle task force di MHE (Le task force di Mental Health Europe lavorano su questioni specifiche relative alla salute mentale. Esse supportano regolarmente il lavoro politico del Segretariato)
– Effettuare una visita didattica presso un altro membro di MHE (finanziata da MHE)
– Organizzare un evento di capacity building (evento per accrescere la competenza dei membri) (con il sostegno finanziario di MHE)
– Partecipare agli eventi europei di capacity building e ad altre iniziative
– Partecipare a webinar organizzati dagli associati e organizzarne uno
Qui di seguito riportiamo l’intervista a Francesca Centola, membro dello staff di MHE, ospite di una puntata de ‘Il Diritto Fragile’
https://www.facebook.com/DirittiallaFollia/videos/217581997896613/?mibextid=YxdKMJ
https://youtu.be/d20uclqMXsc?si=EWtkoFz4DkWCM3TP
“Mental Health Europe è la più grande organizzazione di rete europea indipendente che mette insieme diversi attori nel campo della salute mentale: le persone con problemi di salute mentale (esperti per esperienza), i loro sostenitori, gli operatori sanitari, organizzazioni non governative, esperti di diritti umani. Conta 70 membri da 30 Paesi europei.
Da 35 anni Mental Health Europe è in prima linea nel promuovere un approccio psicosociale alla salute mentale ed al benessere per tutti basato sui diritti umani, sulla comunità e orientato al recupero.
Lavora a stretto contatto con le istituzioni europee e diverse organizzazioni internazionali per garantire ovunque in Europa prevenzione dei problemi di salute mentale, accesso a cure di qualità ed eliminazione della stigmatizzazione. Insieme ai suoi membri, formula raccomandazioni per i decisori politici, mettendo al centro del suo lavoro gli esperti per esperienza, di modo che la loro voce sia ascoltata.
Una delle priorità strategiche di Mental Health Europe consiste nel portare avanti un cambio di prospettiva nel modo in cui si intende la salute mentale.
Il modello tradizionale è biomedico: i problemi di salute mentale sono legati a fattori biologici e a predisposizioni genetiche; l’attenzione è puntata sui sintomi, sulla diagnosi, sul trattamento (spesso farmacologico); le soluzioni si individuano esclusivamente nelle politiche sanitarie.
L’approccio psicosociale, al contrario, considera i problemi di salute mentale e le disabilità psicosociali parte dell’esperienza umana. La salute mentale delle persone è influenzata dalle proprie esperienze di vita e dall’ambiente in cui vivono; le condizioni socioeconomiche e ambientali hanno un ruolo determinante, potendo agire come fattori di protezione o di rischio. Le condizioni di vita, il miglioramento degli alloggi, l’aria pulita, l’accesso allo sport, alla cultura e alle aree verdi, ed un migliore equilibrio tra attività professionale e vita privata hanno un impatto rilevante sulla salute mentale. Di conseguenza, per migliorare il benessere psicofisico della nostra popolazione, occorre considerare la salute mentale in tutte le politiche: in settori quali l’istruzione, la gioventù, l’arte e la cultura, l’ambiente, l’occupazione, la coesione, la ricerca e l’innovazione, la protezione sociale, lo sviluppo urbano sostenibile ed il mondo digitale.
Un’altra priorità strategica di Mental Health Europe è la cosiddetta co-creation, co-creazione.
Quando si devono adottare delle politiche, dei servizi o anche semplicemente comunicare in materia di salute mentale, co-creazione significa mettere tutti i portatori di interesse – esperti per esperienza ed esperti per professione – intorno al tavolo decisionale, per lavorare insieme su basi di parità. Per co-creare non basta mettere i diversi attori intorno al tavolo decisionale; è cruciale redistribuire il potere. Tradizionalmente, nel campo della salute mentale, il potere è detenuto dagli operatori sanitari e le persone con esperienza vissuta non hanno voce.
Un fattore chiave nel processo di co-creazione è l’emancipazione degli esperti per esperienza. Il concetto di co-creazione, nel settore della salute mentale, è rivoluzionario: tradizionalmente, storicamente, si è dato valore esclusivamente all’esperienza dei professionisti sanitari ritenendo inammissibile che le persone con disabilità psicosociale potessero avere un contributo da offrire (convinzione che spesso è stata fatta propria dagli stessi esperti per esperienza, stigma internalizzato).
La co-creazione, al contrario, si basa sul coinvolgimento degli esperti per esperienza in ogni decisione che ha un impatto su di loro (“niente su di noi senza di noi”), ma va anche oltre, perché richiede che tutti gli attori debbano fare un percorso di emancipazione per essere in grado di lavorare insieme. É necessaria la rimozione di ogni etichetta: professionisti, persone con disabilità … tutte queste etichette cadono e intorno al tavolo decisionale si hanno essere umani, tutti uguali, tutti in grado di apportare il loro contributo.
La co-creazione comporta molti vantaggi: garantisce delle relazioni, di cura ma anche più in generale sociali, più collaborative ed egualitarie; integrando le prospettive degli esperti per esperienza e dei professionisti, assicura un’allocazione delle risorse più efficace, perché più in linea con i bisogni concreti.
Non è semplice, però, applicare co-creazione. Ci sono molti ostacoli: mancanza di volontà politica, non sapere cosa sia co-creazione o non sapere come metterla in pratica. Per rispondere a questi bisogni, Mental Health Europe ha creato un toolkit e delle linee guida in materia.
Siamo pienamente in sintonia con le iniziative di ‘Diritti alla Follia’ e ne portiamo avanti di simili nella nostra attività di advocacy a livello europeo.
Un approccio alla salute mentale basato sui diritti umani è un’altra delle priorità strategiche di Mental Health Europe. La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità è lo strumento di riferimento in materia e vale la pena ricordare che tutti gli stati membri dell’Unione Europea -e l’Unione Europea stessa- hanno ratificato la Convenzione e sono vincolati dalle sue disposizioni.
Nel rispetto della Convenzione, chiediamo ai decisori politici di tutti i paesi europei di non fare più ricorso a regimi di tutela, che privano la persona con disabilità psicosociale del diritto di prendere le proprie decisioni. Regimi di tutela possono essere sostituiti da meccanismi di “processo decisionale assistito”. Ossia, se pensiamo che una persona con disabilità, per un qualunque motivo, possa avere difficoltà a prendere decisioni libere e consapevoli, dobbiamo fare di tutto per darle i supporti di cui ha bisogno per metterla in condizione di farsi un’idea corretta su una data questione, e di scegliere in merito seguendo i suoi desideri e le sue preferenze.
Un’altra richiesta – sempre nel rispetto della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità – è quella di eliminare ogni forma di coercizione. Sebbene le misure coercitive tendano a essere inquadrate come di “ultima istanza”, includendo linee guida e formazione obbligatoria, il loro utilizzo come risposta primaria o di emergenza continua a essere diffuso e persino in aumento nei servizi sotto pressione. Abbiamo creato una guida in materia, disponibile sul nostro sito.
Stiamo anche lavorando ad un’analisi sul diritto di voto per le persone con disabilità psicosociale. Un altro impegno che chiediamo è di mettere in atto accomodamenti ragionevoli e meccanismi di occupazione assistita, al fine di garantire alle persone con disabilità psicosociale di partecipare al mondo del lavoro. Chiediamo inoltre una direttiva orizzontale antidiscriminazione, che colmi l’attuale lacuna nel quadro antidiscriminazione dell’UE, in modo da estendere la protezione delle persone con disabilità al di fuori della sfera del lavoro.
Ci tengo anche a precisare che un’altra delle nostre priorità è la deistituzionalizzazione e l’esigenza di creare una rete integrata di servizi nella comunità, per garantire la piena inclusione delle persone con disabilità psicosociali. La cura deve essere centrata sulla persona e i suoi bisogni (che sono sanitari e sociali).
Queste ed altre richieste appaiono nel nostro Manifesto per le prossime elezioni del Parlamento Europeo.
La bellezza del far parte di una rete europea è la possibilità di entrare in contatto con realtà diverse, attori che operano in paesi che hanno dovuto affrontare sfide simili alle nostre. L’esperienza degli altri paesi può fungere da ispirazione per capire come procedere. Mental Health Europe fornisce occasioni di confronto, ma anche eventi per accrescere la competenza dei nostri membri su specifiche tematiche (ne avremo uno a novembre su digitalizzazione e salute mentale). Siamo anche disponibili – su richiesta- a fornire supporto ad hoc ai nostri membri per rafforzare i loro tentativi di interlocuzione istituzionale. Spesso la “dimensione europea” – quando le richieste portate avanti al livello nazionale sono rafforzate da una rete come Mental Health Europe, ben posizionata vis à vis le istituzioni dell’Unione Europea- può essere più efficace nel convincere i decisori politici nazionali ad iniziare e mantenere un dialogo. Potete contare su di noi! “