Rapporto al Governo italiano sulla visita periodica in Italia effettuata dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) dal 28 marzo all’8 aprile 2022
L’associazione radicale ‘Diritti alla Follia’ tra le organizzazioni non governative consultate.
Nella Relazione sulla visita in Italia dal 28 marzo all’8 aprile 2022
il Comitato per la Prevenzione della Tortura (CPT),
organismo collegato al Consiglio d’Europa,
ha espresso una serie di Raccomandazioni specifiche sulle garanzie legali
relative alla procedura di TSO.
L’Associazione “Diritti alla Follia” ha tradotto
ed esaminato questa Relazione.
E’ possibile consultarla nella versione originale sul sito del CPT.
Alleghiamo al Comunicato il documento contenente
un sunto delle Raccomandazioni.
Il Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti è un organo del Consiglio d’Europa che, per quanto attiene specificamente l’ambito psichiatrico, ha svolto la sua quinta visita in Italia. Il Comitato ha un ruolo persuasivo nei confronti degli Stati, si limita ad ispezioni e segnala le criticità che rileva rispetto agli standard dei diritti fondamentali esistenti a livello europeo consacrati dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Le criticità vengono manifestate attraverso delle Raccomandazioni inviate agli Stati.
Le Raccomandazioni all’Italia si sono andate ripetendo dal 2004 al 2016, le ultime sono indicate nel rapporto del 2023 e si riferiscono alle visite del 2022.
Rispetto a queste ultime Raccomandazioni, così come per le precedenti, abbiamo riscontrato una sostanziale coincidenza tra quello che il Comitato per la Prevenzione della Tortura predica e quello che è il contenuto della proposta di riforma del trattamento sanitario obbligatorio di cui ci siamo resi elaboratori e protagonisti in questi anni. Ovviamente queste Raccomandazioni si sono andate ripetendo nel corso degli anni perché il Comitato nelle visite registrava che nulla era cambiato, ma questo tipo di sollecitazione non è mai entrata neanche nel dibattito istituzionale.
Grazie al CPT abbiamo un’opportunità straordinaria per segnalare come le nostre non siano affatto tesi estremistiche tese in qualche modo a mettere i bastoni tra le ruote all’interno di una procedura che si afferma avere delle finalità e delle caratteristiche esclusivamente sanitarie, in cui la presenza dell’avvocato, dell’udienza, del foglio informativo, della possibilità di visita, non rappresenterebbero altro che un ignorante intralcio nell’ attuazione di un trattamento terapeutico!
Parliamo di diritti fondamentali della persona e di Raccomandazioni che, alla luce del quadro normativo delineato dalla stessa Corte europea dei diritti dell’uomo, vengono ritenute cruciali nell’ambito della coercizione psichiatrica e che aspettano di essere effettivamente attuate.
Si tratta di Raccomandazioni negate alla conoscenza anche degli operatori del settore e questa è un’attività cruciale che ci aspetta nei prossimi mesi:
questo è quello che si muove riguardo al trattamento sanitario obbligatorio.
Roma lì 27 marzo 2023
Michele Capano, presidente
Cristina Paderi, segretaria