Si è svolta oggi, martedì 14 settembre, una triplice udienza dinanzi alla dottoressa Manuela Mari del tribunale di Pesaro per discutere dei tre ricorsi avverso il trattamento sanitario obbligatorio inflitto a uno studente di un istituto comprensivo del Comune di Fano (PU) nel maggio del 2021.
I ricorsi erano stati presentati dall’associazione Radicale “Diritti alla Follia” con l’avvocato Michele Capano, dall’associazione “Telefono Viola” con l’avvocato Gioacchino di Palma e dai genitori del ragazzo con l’avvocato Giampaoli.
Per le controparti : presenti la ASUR Marche e l’Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Marche nord, mentre non era presente l’avvocatura dello Stato che avrebbe dovuto rappresentare sia il ministero della salute (citato per danni dall’associazione Radicale “Diritti alla Follia”), sia il sindaco di Fano, che ha operato nella qualità di ufficiale del governo e che dunque avrebbe dovuto essere rappresentato dall’avvocatura, che nella specie non si è neanche costituita.
Il giudice Manuela Mari si è riservato una decisione in ordine alle eccezioni procedurali e alle questioni di merito che le parti si sono reciprocamente rivolte. E’ emerso dalla comparsa dell’ ASUR Marche che nessun trattamento farmacologico è stato somministrato al ragazzo nel corso dei quattro giorni di ricovero coatto nel Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (SPDC).
L’ avv. Capano, per l’associazione Radicale “Diritti alla Follia”, ha dichiarato:
” E’ palese l’illegittimità di un trattamento sanitario obbligatorio che, occorrendo per legge nell’ipotesi in cui si debbano somministrare cure che il paziente rifiuta, in questo caso non ha visto neanche la somministrazione di alcuna terapia.
Quale rifiuto potrebbe esservi stato rispetto a una terapia non somministrata né proposta ? Dunque, è chiara la finalità dimostrativa “politica” di un trattamento sanitario obbligatorio che è servito per educare gli altri ragazzi e gli altri disobbedienti alle conseguenze cui sarebbero andati incontro e cui andrebbero incontro nel caso in cui osassero manifestare un dissenso. Siamo qui come associazione ”Diritti alla Follia” per affermare all’ opposto che il dissenso è un diritto costituzionale e non può essere – per liberarsene- trasformato in disturbo psichiatrico.”
Gli avvocati Michele Capano e Gioacchino di Palma in una diretta che andrà online sulla pagina Facebook dell’associazione Diritti alla Follia, sul canale Telegram e YouTube della stessa, interverranno per discutere dell’udienza tenutasi oggi e per interagire con gli utenti che vorranno porre delle domande riguardo alla vicenda dell’incredibile trattamento sanitario obbligatorio inflitto nel maggio del 2021 ad un ragazzo reo di non avere voluto indossare la mascherina a scuola.
14 novembre 2021
Associazione Diritti alla Follia
Michele Capano , tesoriere
Cristina Paderi, segretaria