“Legalizzare” il TSO: adeguamento alla Costituzione e agli obblighi internazionali
COMUNICATO STAMPA
L’associazione Radicale Diritti alla Follia annuncia un importante appuntamento: giovedì 21 novembre, alle ore 10:30, presso la Corte di Cassazione a Roma, avrà luogo il deposito della proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma del Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). La proposta si propone di adeguare il TSO psichiatrico alla Costituzione italiana e agli obblighi internazionali sottoscritti dall’Italia, sanando una situazione in cui l’applicazione reale del TSO si colloca fuori dai parametri di legge.
La proposta di riforma trae ispirazione dalla recente ordinanza n. 24124 della Corte di Cassazione, che ha evidenziato gravi violazioni dei diritti costituzionali e internazionali nella normativa attuale sul TSO.
Oggi, il TSO si trova in una condizione di illegittimità sostanziale, non garantendo i diritti fondamentali delle persone coinvolte, come il diritto all’informazione, al contraddittorio e alla difesa.
La nostra proposta mira a riportare il TSO nell’alveo della legalità, rendendolo conforme agli articoli della Costituzione italiana (artt. 2, 3,13,24, 32 e 111) e agli obblighi derivanti dalle convenzioni internazionali sui diritti umani.
Invitiamo quindi i giornalisti interessati a partecipare e a dar voce a questa iniziativa.
La proposta di riforma si ispira a anni di lavoro portati avanti dall’Associazione Diritti alla Follia, spesso osteggiata dal mondo psichiatrico, giudiziario e istituzionale. Questa “legalizzazione” del TSO psichiatrico rappresenta una riforma necessaria per sanare decenni di violazioni sistematiche dei diritti umani, oggi evidenziate anche dalla Suprema Corte la quale ha evidenziato che la normativa vigente non garantisce:
- Notifiche tempestive e trasparenti del provvedimento di TSO
- Diritto al contraddittorio, per cui la persona interessata deve essere ascoltata dal Giudice tutelare.
- Una piena tutela legale, tramite la nomina di un avvocato, anche d’ufficio.
- Effettività del controllo giurisdizionale, che deve esaminare non solo la correttezza formale, ma anche il merito del provvedimento.
Queste mancanze configurano un rischio di restrizioni arbitrarie della libertà personale, un tema che la Corte Costituzionale non potrà più eludere, anche alla luce delle raccomandazioni del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT).
I punti fondamentali della proposta
La proposta avanzata da Diritti alla Follia riflette fedelmente le necessità emerse dal dibattito giuridico e sociale:
- Notifica tempestiva e completa: obbligo di notificare in modo chiaro e immediato il provvedimento di TSO, con documenti completi e indicazione delle possibilità di opposizione
- Inserimento dello “stato di necessità” quale elemento essenziale della proposta di TSO: per giustificare l’urgenza degli interventi terapeutici sarà necessario che il medico proponente prima e il convalidante poi, certifichino in che senso le “gravi alterazioni psichiche” siano tali da configurarsi una situazione di stato di necessità ai sensi dell’art 54 del c.p.
- Diritto al contraddittorio: la persona interessata deve essere ascoltata dal Giudice tutelare in un’udienza, anche in luoghi di degenza adeguati
- Diritto di difesa: obbligo di nominare un avvocato, d’ufficio o di fiducia
- Rafforzamento del controllo giurisdizionale: esame non solo formale, ma anche sostanziale delle condizioni del diretto interessato
Questi punti si inseriscono in una tradizione di tutela dei diritti fondamentali che l’Associazione Diritti alla Follia porta avanti dal 2017, nonostante le resistenze e il disinteresse di molti settori istituzionali.
Vi invitiamo a partecipare per contribuire alla diffusione di questa iniziativa.
Per confermare la vostra presenza o per ulteriori informazioni:
- Email: dirittiallafollia@gmail.com
Roma, 17 novembre 2024
Associazione Radicale Diritti alla Follia