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Diritti alla follia

Associazione impegnata sul fronte della tutela e della promozione dei diritti fondamentali delle persone in ambito psichiatrico e giuridico.

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ASSOCIAZIONE “DIRITTI ALLA FOLLIA”: PRESIDIO DINANZI AL TRIBUNALE DI FIRENZE il 23 MARZO. UDIENZA PER LA PRESUNTA VIOLENZA SESSUALE A CARICO DI YASKA GHODS: LA STESSA PROCURA CHIEDE L’ASSOLUZIONE PER LA MADRE JEANETTE FRAGA.

Diritti alla Follia · 06/03/2022 · Lascia un commento

Colpo di scena nel processo a carico di Jeanette Fraga, rinviata a giudizio con l’accusa di concorso in violenza sessuale a danno della figlia Yaska Ghods.

All’ indomani dell’ assoluzione perché il fatto non sussiste del fidanzato di Yaska, F.F., che aveva optato per il giudizio abbreviato, arriva la richiesta della Procura di Firenze di un’assoluzione “lampo” per Jeanette Fraga, ancor prima che il processo che la riguarda entri nel vivo.

Già all’ udienza del 23 marzo potrebbe esserci una decisione a riguardo.

L’Avv. Michele Capano, legale di Jeanette Fraga, ha dichiarato: “Questa vicenda, drammatica per i protagonisti, e non ancora conclusa, segna una delle pagine più nere della magistratura italiana. L’accanimento della Procura nei confronti di Jeanette Fraga, rea soprattutto di non arrendersi alla violenza istituzionale perpetrata ai danni della figlia, si è magicamente fermato quando si è profilato il concreto rischio di conseguenze penali a carico del Giudice tutelare dell’ interdetta Yaska Ghods.

Giacché  Jeanette Fraga, sul presupposto che la figlia non sia in grado di autodeterminarsi ad un rapporto sessuale, veniva accusata di avere concorso alla violenza sessuale agevolando rapporti intimi “impropri”, abbiamo denunciato alla Procura di Genova il Giudice tutelare e lo stesso PM (altresì chiedendo che il processo venisse per connessione celebrato per tutti a Genova), chiarendo che  era stato informato dei rapporti intimi di Yaska, e non aveva avuto nulla da obiettare, pur essendo investito di ogni potere di intervento sulla vita dell’ interdetta (avendo cioè una posizione di garanzia).

Solo a questo punto, per salvare “uno di loro”(e anzi più di uno) , cioè un magistrato, le procure di Firenze  e Genova hanno cominciato a fare marcia indietro.

Arriva l’assoluzione di F.F., fidanzato di Yaska, (nell’ ambito di un giudizio abbreviato  in cui viene interrogato senza che la Procura gli faccia una domanda! Mai vista una cosa del genere!), ed arriva da Genova poi, a stretto giro,  la richiesta di archiviazione per il Giudice  motivata (guarda un po’) con l’assoluzione di F. (quindi con l’insussistenza di “violenza sessuale”).

A seguito, dunque , la richiesta di assoluzione della Procura di Firenze per Jeanette Fraga (dunque il PM, con insolita mitezza, invece di fare appello avverso

 l’assoluzione di F. sceglie di “chiudere”).

Naturalmente occorrerà attendere le scelte del Tribunale, ma  quello che è accaduto è una (consueta) vergogna. In molti devono delle scuse a Jeanette Fraga; purtroppo nessuno le farà. Le nostre azioni continuano per fare giustizia delle violenze istituzionali di cui Yaska e la sua famiglia sono vittime da anni.

 Medici, magistrati, avvocati. Troveremo un Giudice, prima o poi; certo non a Firenze. Magari a Strasburgo”.

Cristina Paderi, Segretaria dell’ Associazione Radicale “Diritti alla Follia”, ha dichiarato: “Saremo il 23 marzo con il nostro presidio davanti al Tribunale di Firenze, con i nostri militanti ed i familiari ed amici della famiglia di Yaska. Sentiamo che la Procura oggi chiede l’assoluzione per Jeanette Fraga. Ma il male è fatto.

 La relazione tra   Yaska ed il suo fidanzato è stata distrutta: giacché dopo quelle accuse infamanti il ragazzo non si è più fatto vivo con lei (magari per beccarsi un altro processo …), che soffre tutti i giorni per questo e chiede quotidianamente ed inutilmente notizie del fidanzato. Yaska continua a vivere in una condizione di reclusione: negli ultimi tre mesi, ci fanno sapere che sarebbe  uscita per 11 ore dalla struttura che la ospita, ed allo stato le sarebbe impedito il contatto (neanche “protetto”) con i familiari. Questa mostruosità deve cessare, e purtroppo dubitiamo che la città di Firenze, le cui Istituzioni l’hanno prodotta, sia in grado di “tornare indietro”. Nei prossimi giorni invieremo un esposto al Comitato Onu di Ginevra  che si occupa dell’attuazione della Convenzione ONU 2006 sui Diritti delle persone con Disabilità (CRPD), violata in quasi tutti gli articoli nella vicenda che riguarda Yaska e la sua famiglia”.

Siete tutti invitati a partecipare

Associazione Radicale “Diritti alla Follia”

Un presidio per chiedere la fine della segregazione di Yaska

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“Diritti alla Follia” in trasferta a Firenze !

Diritti alla Follia · 18/12/2021 · Lascia un commento

Il 21 dicembre 2021, dalle ore 16.30 alle ore 19.00, presso la “Casa della Cultura” di Firenze in Via Forlanini 164, l’associazione Radicale “Diritti alla Follia” ha organizzato una discussione sullo “stato dell’arte” relativo alla negazione dei diritti fondamentali degli utenti psichiatrici in Toscana .
Nell’ ambito dell’ incontro, che sarà trasmesso in diretta su social network e su www.radioradicale.it vi saranno testimonianze circa le molte criticità relative all’applicazione degli istituti che riguardano gli utenti della psichiatria:

  • la degenza in trattamento sanitario obbligatorio;
  • il “funzionamento” dell’ amministrazione di sostegno e dell’interdizione;
  • i rapporti con i Dipartimenti di Salute Mentale.

A riguardo, l’associazione “Diritti alla Follia” aveva inaugurato il 2 luglio 2021 un “presidio” (dinanzi al Tribunale di Firenze), che accompagnerà tutte le udienze del processo ad una nostra iscritta, la signora Jeanette Fraga, madre della signorina Yaska Ghods. La ragazza, cittadina fiorentina, dichiarata interdetta dal 2016 è stata collocata in una struttura psichiatrica contro la sua volontà, drasticamente limitata nell’esercizio della libertà personale, allontanata dai familiari (i genitori, un fratello ed una sorella).
Secondo la Procura di Firenze, la figlia di Jeanette, non è in grado di esprimere validamente un consenso ad un atto di natura sessuale (foss’anche, come nel caso di specie, compiuti con il compagno, dai dieci anni tale).
Si tratta di un processo emblematico del livello della non consapevolezza istituzionale delle prerogative riconosciute ai portatori di disabilità psicosociali , anzitutto dalla Convenzione Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) del 2006, legge in Italia dal 2009.
In occasione della celebrazione di altra udienza relativa al processo, il giorno 22 dicembre, alle ore 10.30, torneremo di fronte al Tribunale di Firenze per sostenere la famiglia Ghods con il nostro terzo presidio.

Al dibattito del 21 Dicembre (e molti di essi al presidio del 22 dicembre) saranno presenti ed interverranno i referenti di associazioni, gruppi e collettivi locali.

Ti aspettiamo!

Cristina Paderi, segretaria
Michele Capano , tesoriere
Alessandro Negroni, presidente

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