• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale

Diritti alla follia

Associazione impegnata sul fronte della tutela e della promozione dei diritti fondamentali delle persone in ambito psichiatrico e giuridico.

  • HOME
  • ASSOCIAZIONE
    • Chi siamo
    • Consiglio direttivo
    • Aree tematiche
    • Lo statuto
  • PROPOSTE DI RIFORMA
    • Vai alle proposte di riforma
    • Campagne d’informazione
    • Petizioni
  • EVENTI
  • PUBBLICAZIONI
    • Blog
    • Documenti
    • Psichiatria: pubblicazioni varie
    • Bibliografia
  •  ISCRIVITI 
  • CONTATTI
  • Show Search
Hide Search

trattamento sanitario obbligatorio

Sfortunato un mio articolo sul TSO, di Fabio Massimo Nicosia

Diritti alla Follia · 25/05/2023 · Lascia un commento

Lo inviai al Foglio, che mi aveva pubblicato da poco un articolo di tema epistemologico, niente.

Lo inviai a Nicola Porro, che mi ha sempre pubblicato, niente.

Eppure posi in evidenza come lo psichiatra abbia più poteri coercitivi di un magistrato e come dove non arriva il diritto penale arriva il diritto sanitario, con la clausola di “anomalie comportamentali”.

Si vede che il tema non interessa.

Fortunatamente, è in declino il costume di quegli utenti di Facebook, i quali, di fronte a commenti che non condividono, lanciano l’invocazione “TSO subito!”. Facebook punisce chi si lasci andare ad insulti nei confronti dell’interlocutore, ma, in tal caso, il sacro algoritmo non ha ancora introiettato che augurare un TSO a qualcuno non è come augurargli buon week end: un TSO rappresenta pur sempre un’aggressione al corpo di una persona per invocati motivi sanitari, che già detto così appare brutto, dato che evoca scenari da guerra fredda, quando ci raccontavano che nel lontano oriente europeo la psichiatria era uno strumento di repressione del dissenso.

Nessuno pensa che da noi possa avvenire nulla di simile, tuttavia alcune puntualizzazioni si rendono necessarie, soprattutto dopo che la rinomata “Rivista di Psichiatria” ha pubblicato un saggio di un tal prof. Bersani, il quale rivendicava un ruolo attivo per lo psichiatra nella gestione della pandemia, in modo da porre in condizione di non nuocere no vax e negazionisti, inovazione che a qualcuno è apparsa inquietante.

Cerchiamo quindi di capire che cosa sia e come funzioni il trattamento sanitario obbligatorio secondo la normativa vigente e secondo la prassi psichiatrica. Secondo la disciplina precedente, la legge Giolitti del 1904 (Disposizioni sui manicomi e sugli alienati), dovevano essere custodite e curate nei manicomi le persone soggette ad alienazione mentale, quando siano pericolose a sé o agli altri”.

Negli anni ’70, i radicali avevano promosso un referendum per abrogare tale norma in nome dei principi basagliani, con la conseguenza che, al fine di evitare il referendum -prassi del tutto italiana, per la quale è occupazione della politica preoccuparsi di “evitare i referendum”-, venne approvata la legge detta appunto Basaglia, poi riversata nella riforma sanitaria del 1978.

Ne è uscito però un testo normativo tutt’altro che perfetto, il quale ha figliato una prassi ancora peggiore, con l’avallo delle stesse correnti progressiste del mondo psichiatrico: vale a dire che, nell’apprezzabile intento di scindere il concetto di paziente psichiatrico da quello di “pericolosità”, allo scopo di sottrarre al paziente lo stigma dell’essere soggetto pericoloso per definizione, si è abrogato contro ogni logica il fondamentale inciso “quando siano pericolose a sé o agli altri”, con la conseguenza di avere, nella prassi psichiatrica, legittimato i trattamenti sanitari obbligatori anche nei confronti dei soggetti non pericolosi, il che è un assurdo.

L’opinione pubblica è infatti convinta che il provvedimento di TSO sia, come la Corte di Cassazione ha del resto stabilito dovrebbe essere, un’extrema ratio riferita a situazioni di pericolo imminente, conseguente ad atteggiamenti incontrollati di soggetti in preda a raptus o simili. E invece nella prassi non si tratta affatto di questo: lo psichiatra dispone i trattamenti sanitari obbligatori tutte le volte che ritiene di dovere imporre delle cure, senza alcuna considerazione del diritto al consenso informato e del diritto, riconosciuto dalla legge, di rifiutare le cure: in questo senso è stata interpretata l’abrogazione del requisito esplicito della pericolosità, aprendo lo spazio ad ogni arbitrio in violazione del principio dell’habeas corpus.

Capita così che lo psichiatra abbia di fatto poteri di disposizione della libertà personale del cittadino maggiori rispetto a quelli di un magistrato: il magistrato, infatti, deve operare nell’ambito del rispetto di un rigoroso, almeno in teoria, principio di legalità, essendo i reati da colpire un elenco improntato al principio di tipicità: vale a dire che i reati sono quelli, e non se ne possono inventare a piacere.

Al contrario, lo psichiatra non è vincolato da nulla di simile, e quindi ritiene di potere esercitare poteri di compressione dei diritti fondamentali dei cittadini a propria piena discrezione, e dove non arriva il diritto penale, arriva il diritto sanitario: ad esempio, abbiamo assistito a TSO disposti per “anomalie comportamentali”. Che cosa saranno mai queste anomalie comportamentali? Perché, se si tratta di reati, sarà compito della magistratura e delle forze dell’ordine intervenire per impedirne il compimento o per reprimerli; ma se si tratta di comportamenti penalmente leciti, su quali basi uno psichiatra può disporre provvedimenti restrittivi della libertà personale a fronte di condotte perfettamente lecite, solo perché ha stabilito che l’”anomalo” deve essere curato a forza?

Come si vede, siamo di fronte a un istituto che cammina sul filo del rasoio, situazione aggravata dagli atteggiamenti culturali conservatori del mondo psichiatrico, pur quando “di sinistra” -è noto come il moralismo di sinistra possa essere micidiale nel ritenere la necessità che certi comportamenti “eccentrici” siano repressi in quanto “non conformi” a qualche imprecisato standard etico-; siamo di fronte oltretutto a un ambiente del tutto ignaro di quali siano i principi fondamentali in materia di diritti individuali in una società liberal-democratica, nella quale non risulta che allo psichiatra, nell’ambito della divisione dei poteri, sia mai stata assegnata alcuna legittimazione ad amministrare i diritti dei cittadini sulla base di propri discrezionali criteri di giudizio.

La verità è che, avendo il legislatore abrogato l’inciso sulla “pericolosità”, lo psichiatra ha pensato di essersi visto ampliato e non ridotto il proprio potere di intervento, e oggi la categoria difende con le unghie e con i denti un tale effetto forse inintenzionale di un cattivo modo di legiferare.

Che cosa direbbe oggi Basaglia di un simile guazzabuglio creato in suo nome? Sarebbe interessante saperlo, ma ovviamente la nostra curiosità non potrà mai essere soddisfatta: possiamo però pretendere che una tale situazione non sia sottovalutata e venga costantemene monitorata dalle forze politiche più attente ai diritti dei cittadini, sempre che ancora ve ne siano.

Condividi:

La pari dignità di ogni essere umano anche se ritenuto appartenente a categoria psichiatrica

Diritti alla Follia · 25/06/2021 · Lascia un commento

Di Antonella Amato

https://antonellaamato.blogspot.com/2021/06/la-pari-dignita-di-ogni-essere-umano.html?m=1

Taormina. Gullotta: “Approvata in Giunta una delibera di indirizzo per la tutela delle persone sottoposte a Tso”

Ho riportato sopra il link dell’articolo del giornale online vaitaormina, che contiene le parole dell’assessore Francesca Gullotta,  a spiegazione della delibera approvata dalla Giunta comunale di Taormina.

Come potete evincere dalle stesse parole dell’assessore Gullotta, questa delibera garantisce la notifica e quindi la comunicazione agli interessati dell’esecuzione di Accertamento sanitario obbligatorio e Trattamento sanitario obbligatorio, in nome dei diritti e della tutela che, i sottoposti a tali misure di accertamento e di trattamento, detengono come sancito dalla Costituzione Italiana.

L’articolo menziona in maniera chiara la tutela della dignità della persona cui l’art. 1 della Costituzione riconosce l’inviolabilità che deve essere rispettata e tutelata, e mi permetto di spiegare il termine “tutelata”, in quanto deve essere protetta da violazioni.

Questo  diritto umano dal quale nessuna persona può essere esclusa è inalienabile e quindi ogni paese o nazione per ritenersi civile deve garantire dignità alle persone in ogni fase della loro vita e pertanto le procedure sanitarie o detentive devono essere nel rispetto dell’inviolabile dignità di tutti gli umani che hanno quindi diritto ad essere informati dei procedimenti sanitari disposti a loro carico anche se solo a livello di accertamento.

La pari dignità è il diritto che ci fa scendere in piazza e ci fa urlare e manifestare in nome dell’uguaglianza di tutti gli esseri umani. Questo diritto inalienabile è alla base dei principi liberali e democratici e le libertà conquistate nel lavoro, in famiglia, nella società, dalle donne, e in nome delle diverse professioni di fede ed espressioni della propria natura sessuale da ogni individuo, non possono prescindere dalla salvaguardia della dignità per ogni essere umano.

Antonella Amato 25 giugno 2021

Condividi:

Diritti alla follia

SEGUICI SUI NOSTRI CANALI SOCIAL


  


Associazione diritti alla follia
Via Bargoni, 32 Roma - 00153

Fondata il 25 luglio 2018 - dirittiallafollia@gmail.com

Copyright © 2023 * Tutti i diritti riservati

PRIVACY & COOKIE POLICY

( AREA RISERVATA STAFF PER COLLOQUI )

Banner

GDPR - Trattamento dei dati personali
Utilizziamo i cookie sul nostro sito web per offrirti l'esperienza più pertinente alla navigazione di questo sito memorizzando le tue preferenze. Cliccando “Accetta” acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia puoi visitare le impostazioni dei cookie per fornire un consenso personalizzato al trattamento dei tuoi dati. Puoi inoltre visionare la nostra Privacy Policy completa
Impostazione Cookie ACCETTA
Rivedi il tuo consenso ai cookie

Panoramica della privacy

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza mentre navighi attraverso il sito web. Tra questi cookie, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati sul tuo browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base...
Strettamente necessari
Sempre abilitato
Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.
CookieDurataDescrizione
cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsQuesto cookie è impostato dal plug-in di consenso sui cookie GDPR. Il cookie viene utilizzato per memorizzare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Analytics".
cookielawinfo-checbox-functional11 monthsIl cookie è impostato dal consenso cookie GDPR per registrare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Funzionale".
cookielawinfo-checbox-others11 monthsQuesto cookie è impostato dal plug-in di consenso sui cookie GDPR. Il cookie viene utilizzato per memorizzare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Altri cookies non in categoria".
.
cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsQuesto cookie è impostato dal plug-in di consenso sui cookie GDPR. Il cookie viene utilizzato per memorizzare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Necessario".
cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsQuesto cookie è impostato dal plug-in di consenso sui cookie GDPR. Il cookie viene utilizzato per memorizzare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Performance".
viewed_cookie_policy11 monthsIl cookie è impostato dal plug-in GDPR Cookie Consent e viene utilizzato per memorizzare se l'utente ha acconsentito o meno all'uso dei cookie. Non memorizza alcun dato personale.
Interazioni e funzionalità semplici
Questi strumenti di tracciamento abilitano semplici interazioni e funzionalità che ti permettono di accedere a determinate risorse del nostro servizio e ti consentono di comunicare più facilmente con noi.
Miglioramento dell'esperienza
Questi strumenti di tracciamento ci permettono di offrire una user experience personalizzata migliorando la gestione delle impostazioni e consentendo l'interazione con network e piattaforme esterne.
Misurazione
Questi strumenti di tracciamento ci permettono di misurare il traffico e analizzare il tuo comportamento con l'obiettivo di migliorare il nostro servizio.
Salva e accetta