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Diritti alla follia

Associazione impegnata sul fronte della tutela e della promozione dei diritti fondamentali delle persone in ambito psichiatrico e giuridico.

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Una proposta che viene dalla Svezia: l’Ombudsman Personale (OP) un ottimo modello da cui prendere esempio

Diritti alla Follia · 16/05/2021 · Lascia un commento

Dal 1995, la PO-Skåne , un’organizzazione non governativa (ONG) con sede nella provincia svedese di Skåne,  attua convenzioni con i comuni e nelle aree rurali per fornire un servizio attraverso delle figure professionali denominate Ombudsman Personali, dei supporter, impiegate esclusivamente su richiesta  degli utenti psichiatrici, i clienti.
Premesso che in Svezia il sistema giuridico relativo alla Tutela  prevede poteri parziali in capo al Tutore il quale decide solo su questioni patrimoniali, l’Ombudsman Personale (OP) identifica le esigenze di assistenza dei clienti e garantisce che ricevano l’aiuto di cui hanno bisogno. Non esiste una legge specifica a riguardo, l’OP rappresenta una valida alternativa alla figura del Tutore (chi ha un OP non necessita di un Tutore e la gestione del danaro avviene in autonomia), infatti attualmente in Svezia questo servizio è stato adottato in tantissimi Comuni. La maggior parte degli utenti/clienti che negli anni hanno usufruito di questo servizio (gratuito per gli utenti) hanno ridotto, se non azzerato, i ricoveri, le istituzionalizzazioni, il ricorso alla psichiatria in generale.

Skåne è la provincia più a sud della Svezia, ha circa un milione e centomila abitanti. PO-Skåne è una ONG  gestita da utenti, ex utenti, sopravvissuti alla psichiatria  e da un’associazione di familiari.
Il sistema con Ombudsman Personale (OP) in favore di utenti psichiatrici è un’innovazione svedese sviluppatasi in seguito alla riforma psichiatrica  del 1995.
Uno dei compiti più importanti di un OP è quello di aiutare i suoi  clienti ad assumere il controllo della propria vita .
Un altro è quello di richiedere alle autorità pubbliche , l’aiuto e il servizio a cui hanno diritto i clienti.
Gli OP  non hanno alcuna responsabilità sanitaria nè prendono decisioni come farebbe  un’ autorità, essi lavorano per rappresentare il cliente.

Sebbene gli OP siano di solito impiegati formalmente dal Comune, l’attività è distinta da quella dei servizi sociali .
I contratti con i Comuni durano generalmente due anni. Alcuni vengono rinnovati automaticamente, altri devono essere negoziati per un nuovo periodo. Gli OP  lavorano a tempo pieno e sono pagati dalla PO-Skåne; a sua volta, il Comune paga PO-Skåne, in base alla convenzione, una somma che copre gli stipendi degli OP, le spese, la formazione  e le spese generali.

Chi è l’OP ?

Un OP è un professionista altamente qualificato che lavora al 100% ed esclusivamente su commissione dell’utente/cliente. L’OP non ha alcun legame né con la psichiatria, né con i servizi sociali o altre autorità, né tantomeno con i familiari del paziente stesso o il suo entourage (a meno che non sia il cliente a volerlo).
L’OP fa soltanto ciò che il cliente vuole che lui faccia.

Poiché può occorrere molto tempo, a volte anche molti mesi, prima che il cliente sappia o voglia esprimere quale tipo di aiuto desideri, l’OP deve saper aspettare, anche se molte questioni possono apparire caotiche e  disastrate.
Ciò significa che un OP deve impegnarsi per lungo tempo per i suoi clienti, di solito per molti anni. Questa è una condizione necessaria per sviluppare una relazione di fiducia e per poter entrare nell’ambito di questioni più essenziali.

E’ l’esatto opposto di quanto solitamente avviene nei servizi tradizionali dove il paziente psichiatrico viene inviato da una persona all’altra per tutto il tempo e, a volte, non ottiene assolutamente alcun aiuto.
In alcune zone della Svezia gli OP sono assunti direttamente dal Comune, ma ciò causa molti problemi e conflitti d’interesse e rende impossibile all’OP il contatto con gli utenti  psichiatrici che sono sospettosi e ostili verso i rappresentanti delle autorità.

L’organizzazione del servizio è totalmente controllata dagli utenti membri della PO-Skane e gli OP lavorano seguendo le linee guida degli utenti.

Alcune di queste linee guida sono:

  • L’OP lavora per quaranta ore settimanali secondo uno schema flessibile che adegua in relazione ai desideri dei suoi clienti,  l’OP non lavora soltanto  in orario d’ufficio come avviene nella maggior parte degli altri servizi. La settimana dell’OP ha sette giorni e ogni giorno ha 24 ore. L’OP deve essere preparato a lavorare anche in queste fasce orarie perché i problemi dei  clienti possono presentarsi a qualsiasi ora.
  • L’OP non ha alcun ufficio, perchè “ufficio è potere”. Egli lavora da casa propria con l’aiuto del telefono e di internet incontrando i suoi clienti nel loro domicilio o fuori.
  • L’OP lavora fondamentalmente secondo un modello relazionale.

Dal momento che molti clienti per diversi motivi sono molto sospettosi, ostili, o difficili da raggiungere, l’OP deve uscire e incontrarli nei luoghi che sono soliti frequentare e deve cercare di raggiungerli gradualmente attraverso vari passi:

  1. Realizzazione del contatto 2. Sviluppo della comunicazione, 3. Costruzione di una relazione 4. Inizio del dialogo 5. Programmazione di alcuni impegni.

La realizzazione di ognuno di questi passi può richiedere molto tempo. Entrare in contatto a  volte può richiedere alcuni mesi.

  • Per ottenere un OP attraverso la  PO-Skåne non occorre alcuna procedura formale. Dopo che si è stabilita una relazione l’OP chiede semplicemente “Mi vuoi come tuo OP ?”, se la risposta è affermativa il tutto viene sistemato.
  • L’OP dovrebbe essere capace di supportare il cliente in ogni tipo di situazione. Le priorità del cliente spesso non sono le stesse che possono avere le autorità o i familiari. Le priorità dei clienti di solito non sono una casa o un’occupazione, ma questioni esistenziali (perché dovrei vivere? Perché la mia vita è diventata la vita di un paziente psichiatrico? Ho qualche speranza che le cose cambino?), la propria sessualità e i problemi con i familiari. Un OP deve essere capace di concedere  molto tempo al dialogo con il cliente anche su questo tipo di questioni e non solo su quelle “pratiche”.
  • Un OP deve essere ben preparato per tutelare in concreto i diritti dei clienti di fronte alle autorità o di fronte al tribunale. Tutti gli OP della PO-Skåne hanno qualche titolo accademico universitario o qualche altro tipo di formazione similare. La maggior parte di loro ha il diploma di assistente sociale, altri hanno studiato legge o hanno alle spalle altre specializzazioni nel campo dei diritti umani.
  • Il cliente ha il diritto all’anonimato. La PO-Skåne riceve fondi dai Comuni per il servizio  offerto, ma  nel contratto c’è scritto chiaramente che l’OP può rifiutarsi di dire il nome dei suoi clienti al Comune.
    Il servizio è finanziato per 2/3 dallo Stato e per 1/3 dai Comuni.

È stata condotta una ricerca per valutare i risultati del sistema degli OP.  Sono emersi aspetti estremamente positivi, sia sotto il profilo del recupero personale, sia sotto il profilo economico. In certi casi la situazione è talmente migliorata dal punto di vista individuale che, non solo sono diminuite le spese assistenziali, ma si è passati dal ciclo assistenziale a quello produttivo. Il parlamento svedese ha deciso quindi di estendere a tutta la Svezia il nuovo sistema.

Maths Jesperson  è stato il promotore  della PO-Skane , qui di seguito ce ne parla nel dettaglio :

“Il servizio dell’Ombudsman Personale  è diventato famoso in tutto il mondo, specialmente in relazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD). Esso  è iniziato 10 anni prima dell’entrata in vigore della Convenzione ONU, in un altro contesto, cioè quello dell’esperienza di noi utenti e sopravvissuti alla psichiatria, e dalle nostre idee relative al sostegno di cui sappiamo di aver bisogno in determinate situazioni .

Nel gennaio 2006 ho presentato PO-Skåne nel Quartier Generale delle Nazioni Unite a New York.

Dato che l’ombudsman personale è un esempio concreto di “supporto al processo decisionale“, attualmente c’è un grande interesse per questo modello e molti paesi stanno considerando la possibilità di abolire i loro vecchi sistemi di Tutela.

Quando abbiamo iniziato il nostro servizio  nel 1995, avevamo solo due OP, io ero direttore del progetto che è stato  l’unico, nell’ambito della riforma psichiatrica del 1995, che ha avuto successo. Ciò ha portato nel 2000 alla decisione del Parlamento svedese di sostenere l’inserimento del servizio con gli OP  in tutto il paese ” .

Attualmente il servizio con OP è stato introdotto anche in Norvegia  (Oslo), in Perù e con grande successo anche in Israele, dove da anni si è addirittura modificata la normativa nazionale : per tutte le disabilità, prima si prova il sostegno con l’OP e solo nel caso non funzioni, si sostituisce con il Tutore.

L’ombudsman personale è un modello di supporter che proponiamo in ambito amministrazione di sostegno.

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