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Diritti alla follia

Associazione impegnata sul fronte della tutela e della promozione dei diritti fondamentali delle persone in ambito psichiatrico e giuridico.

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diritti alla follia

Comunicato stampa:Processo a Gigi Monello:una vicenda simbolo di ingiustizia e una richiesta di cambiamento

Diritti alla Follia · 19/12/2024 · Lascia un commento

Cagliari, 19 dicembre 2024 – È forse il caso più emblematico dei paradossi insiti nella Legge 6/2004 sull’Amministrazione di Sostegno. Sin dal settembre 2020, la nostra Associazione segue con apprensione e indignazione la vicenda giudiziaria di Gigi Monello: ex insegnante, scrittore, editore, oggi attivista della nostra rete. Un uomo colpevole, a quanto pare, di aver troppo amato e protetto sua madre, “disturbando” gli ingranaggi di un sistema consolidato che si articola in tre elementi: Amministratori di Sostegno (AdS), Giudici Tutelari e Procure della Repubblica.

Il caso Monello si è trascinato per tre anni in Tribunale, con sette udienze e accuse che oscillano tra il surreale e il calunnioso: maltrattamenti e stalking. Il prossimo 19 dicembre 2024, alle ore 10:30, nel Tribunale di Cagliari, si svolgerà l’ultima udienza, che culminerà con le richieste del PM, l’arringa difensiva e la sentenza.

Dietro le accuse, emerge un disegno inquietante: l’allontanamento di un figlio dalla madre – un rapporto affettivo durato 67 anni – sancito dall’intervento di un’Amministratrice di Sostegno estranea alla famiglia, con il pieno avallo di un Giudice Tutelare e la complicità della Procura. Una decisione che non può lasciare indifferenti: siamo di fronte alla negazione dei legami familiari e alla violazione del diritto di affetto e cura.

La vicenda di Gigi Monello è solo una delle centinaia di storie di relazioni affettive violate che la nostra Associazione, Diritti alla Follia, ha portato alla luce in questi anni. Non ci fermeremo. L’aberrazione giuridica e umana generata da questa Legge impone una riflessione collettiva e una riforma urgente.

Ad ogni udienza del processo, siamo stati presenti, documentando e commentando in diretta sui nostri canali social.

Mesi fa Diritti alla Follia ha depositato presso la Cancelleria della Corte Suprema di Cassazione una Proposta di Legge di iniziativa popolare per l’abolizione dell’interdizione e dell’inabilitazione, nonché per la riforma dell’Amministrazione di Sostegno. La Campagna di raccolta firme, “Fragile a Chi?!”, è in corso.

Il 19 dicembre, intorno alle ore 12.00 saremo sulla scalinata d’accesso al Palazzo di Giustizia di Cagliari, per far sentire la nostra voce, con coraggio e determinazione.

Invitiamo la stampa locale, i cittadini, le associazioni e le persone sensibili a queste tematiche a unirsi a noi.

FIRMA ORA LA PROPOSTA DI LEGGE – DA OGGI, ONLINE!

Abolizione dell’Interdizione e dell’Inabilitazione e riforma dell’Amministrazione di Sostegno, strumenti obsoleti e discriminanti devono lasciare spazio a diritti, trasparenza e protagonismo per chi vive questa realtà.

Bastano pochi clic per fare la differenza: firma gratuitamente online con SPID, CIE o CNS sulla piattaforma pubblica, senza uscire di casa.

Firma qui per la riforma dell’Amministrazione di Sostegno
https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/1800001

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Deposito in Cassazione della proposta di riforma del Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO): invito alla stampa

Diritti alla Follia · 17/11/2024 · Lascia un commento

“Legalizzare” il TSO: adeguamento alla Costituzione e agli obblighi internazionali

 COMUNICATO STAMPA

L’associazione Radicale Diritti alla Follia annuncia un importante appuntamento: giovedì 21 novembre, alle ore 10:30, presso la Corte di Cassazione a Roma, avrà luogo il deposito della proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma del Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). La proposta si propone di adeguare il TSO psichiatrico alla Costituzione italiana e agli obblighi internazionali sottoscritti dall’Italia, sanando una situazione in cui l’applicazione reale del TSO si colloca fuori dai parametri di legge.

La proposta di riforma trae ispirazione dalla recente ordinanza n. 24124 della Corte di Cassazione, che ha evidenziato gravi violazioni dei diritti costituzionali e internazionali nella normativa attuale sul TSO.

 Oggi, il TSO si trova in una condizione di illegittimità sostanziale, non garantendo i diritti fondamentali delle persone coinvolte, come il diritto all’informazione, al contraddittorio e alla difesa.

La nostra proposta mira a riportare il TSO nell’alveo della legalità, rendendolo conforme agli articoli della Costituzione italiana (artt. 2, 3,13,24, 32 e 111) e agli obblighi derivanti dalle convenzioni internazionali sui diritti umani.

Invitiamo quindi i giornalisti interessati a partecipare e a dar voce a questa iniziativa.

La proposta di riforma si ispira a anni di lavoro portati avanti dall’Associazione Diritti alla Follia, spesso osteggiata dal mondo psichiatrico, giudiziario e istituzionale. Questa “legalizzazione” del TSO psichiatrico rappresenta una riforma necessaria per sanare decenni di violazioni sistematiche dei diritti umani, oggi evidenziate anche dalla Suprema Corte la quale ha evidenziato che la normativa vigente non garantisce:

  • Notifiche tempestive e trasparenti del provvedimento di TSO
  • Diritto al contraddittorio, per cui la persona interessata deve essere ascoltata dal Giudice tutelare.
  • Una piena tutela legale, tramite la nomina di un avvocato, anche d’ufficio.
  • Effettività del controllo giurisdizionale, che deve esaminare non solo la correttezza formale, ma anche il merito del provvedimento.

Queste mancanze configurano un rischio di restrizioni arbitrarie della libertà personale, un tema che la Corte Costituzionale non potrà più eludere, anche alla luce delle raccomandazioni del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT).

I punti fondamentali della proposta

La proposta avanzata da Diritti alla Follia riflette fedelmente le necessità emerse dal dibattito giuridico e sociale:

  1. Notifica tempestiva e completa: obbligo di notificare in modo chiaro e immediato il provvedimento di TSO, con documenti completi e indicazione delle possibilità di opposizione
  2. Inserimento dello “stato di necessità” quale elemento essenziale della proposta di TSO: per giustificare l’urgenza degli interventi terapeutici sarà necessario che il medico proponente prima e il convalidante poi, certifichino in che senso le “gravi alterazioni psichiche” siano tali da configurarsi una situazione di stato di necessità ai sensi dell’art 54 del c.p.
  3. Diritto al contraddittorio: la persona interessata deve essere ascoltata dal Giudice tutelare in un’udienza, anche in luoghi di degenza adeguati
  4. Diritto di difesa: obbligo di nominare un avvocato, d’ufficio o di fiducia
  5. Rafforzamento del controllo giurisdizionale: esame non solo formale, ma anche sostanziale delle condizioni del diretto interessato

Questi punti si inseriscono in una tradizione di tutela dei diritti fondamentali che l’Associazione Diritti alla Follia porta avanti dal 2017, nonostante le resistenze e il disinteresse di molti settori istituzionali.

Vi invitiamo a partecipare per contribuire alla diffusione di questa iniziativa.

Per confermare la vostra presenza o per ulteriori informazioni:

  • Email: dirittiallafollia@gmail.com

Roma, 17 novembre 2024
Associazione Radicale Diritti alla Follia

Proposta di riforma della procedura di applicazione del TSO con legge attuale a fronteDownload
Proposta di riforma della procedura di applicazione del TSODownload
24124_2024_ORDINANZA INTERLOCUTORIADownload
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VII Congresso Annuale “Diritti alla Follia”: (R)Esistenze e (In)dipendenze – 14-15 Dicembre 2024, Milano

Diritti alla Follia · 10/11/2024 · Lascia un commento

L’Associazione Radicale “Diritti alla Follia” arriva per la prima volta a Milano con il suo VII Congresso Annuale. Con il titolo “(R)esistenze e (I)ndipendenze: Voci e Riforme per i Diritti“, il Congresso si propone una missione chiara: elevare Voci di Resistenze come forza motrice e filo conduttore dell’intera edizione. Il Congresso punta a far emergere testimonianze vive e concrete come vere e proprie scintille di una riforma legislativa reale.

Non sarà una conferenza formale o una discussione accademica su temi astratti. Questo Congresso è un tributo, un megafono per chi ha fatto della propria esperienza di resistenza un inno al riconoscimento dei propri diritti.

Ad aprire i lavori sarà Michele Capano, presidente di “Diritti alla Follia“, con una riflessione sul cammino ancora irto di ostacoli dell’Italia per garantire diritti reali alle persone con disabilità psicosociale. Seguirà Cristina Paderi, segretaria dell’associazione, che illustrerà i temi della provocatoria Campagna “Fragile a Chi?!”, una sfida a pregiudizi profondi attraverso una visione rinnovata di indipendenza e dignità. Giuseppe Alterio, membro di “Diritti alla Follia”, illustrerà il percorso della raccolta firme per riformare l’Amministrazione di Sostegno e il Trattamento Sanitario Obbligatorio, con l’obiettivo di avviare una raccolta firme telematica per ampliare la partecipazione e sostenere la Campagna.

Michela Corallo, docente di sostegno, porterà uno sguardo al mondo della scuola, dove il disagio giovanile può e deve essere gestito con risorse alternative al trattamento farmacologico.

Sabato 14 Dicembre

La prima giornata culminerà in una tavola rotonda su uno dei temi più delicati e urgenti: la costituzionalità del trattamento sanitario obbligatorio (TSO), tema sollevato dalla Cassazione con l’ordinanza n. 24124. “Diritti alla Follia” propone modifiche per garantire trasparenza, diritto al contraddittorio e difesa legale, evitando restrizioni arbitrarie alla libertà personale. Parallelamente, verranno presi in esame i vari Disegni di Legge per la riforma della salute mentale depositati in Parlamento. Tutti riconoscono l’urgenza della riforma, ma con priorità differenti.

Ne discuteranno in particolare Andrea Michelazzi, psichiatra triestino, membro di “Diritti alla Follia”, e Carlo Piazza, psichiatra veronese. Michelazzi affronterà il tema della “capacità legale universale” come strumento per una visione pragmatica della realtà, mentre Piazza offrirà una prospettiva sui limiti attuali delle risorse pubbliche nei Servizi di Salute Mentale e analizzerà le proposte di modifica della “Legge 180”.

Gli interventi proseguiranno con Francesco Maisto, Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà per il Comune di Milano, Christian Loda del Comitato per la Prevenzione della Tortura (CPT) e Maria Rosaria D’Oronzo, membro di “Diritti alla Follia”, che racconterà come la logica del “manicomio” continui a persistere in molti contesti. Massimiliano Bagaglini del Sottocomitato delle Nazioni Unite per la Prevenzione della Tortura (SPT) e Maja Bova del Comitato Interministeriale Diritti Umani (CIDU) offriranno infine una prospettiva sui diritti umani, confrontando il caso italiano con il panorama europeo.

Il pomeriggio si aprirà con una riflessione intitolata “L’inganno della protezione giuridica. Il difficile cammino dei diritti umani affermati dalla CRPD: analisi e proposte”. Questo momento di approfondimento sarà dedicato a esaminare le contraddizioni e le sfide nella realizzazione dei diritti umani per le persone con disabilità psicosociali, come sancito dalla CRPD. Attraverso un’analisi critica dell’attuale sistema di protezione giuridica e delle proposte di riforma, si metteranno in luce le problematiche strutturali e le possibili strade per garantire una tutela autentica e rispettosa della dignità e dell’autodeterminazione.

 Apre il dibattito Elisa Marino, componente dell’Ufficio Legislativo della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), che analizzerà i sistemi di protezione giuridica, in relazione all’art. 12 della CRPD. Seguirà Amalia Gamio, Vicepresidente del Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, con un intervento critico sull’istituzionalizzazione come alibi per evitare di confrontarsi con la diversità. A Marine Uldry, Coordinatrice per le Politiche dei Diritti Umani presso il Forum Europeo Disabilità, il compito di presentare il rapporto dell’EDF, che descrive criticità, sfide e proposte per garantire la capacità giuridica e la libertà di scelta in Europa. Olga Kalina, Presidente della Rete Europea degli (ex) Utenti e Sopravvissuti alla Psichiatria, esplorerà la situazione delle misure coercitive in psichiatria, sottolineandone gli effetti dannosi e le strade possibili per il loro superamento. Giampiero Griffo, membro del World Council of Disabled Peoples’ International (DPI), discuterà come il rispetto della capacità giuridica e della scelta personale possano rafforzare l’empowerment delle persone con disabilità in Europa. Carla Maria Reale, ricercatrice all’Università di Genova, concluderà analizzando la nozione di “capacità legale” dell’art. 12 della CRPD, usando come esempio l’agency nella sfera sessuale.

 La discussione sarà moderata da Anna Estdhal di “Diritti alla Follia“, attivista impegnata nel sociale e da Cristina Paderi.

Domenica 15 Dicembre

La mattinata è dedicata al “Peer support”, il supporto tra pari e, la tavola rotonda intitolata provocatoriamente “Il supporto tra Pari: Parola d’ordine indipendenza”, mira a enfatizzare l’importanza dell’indipendenza da un modello assistenziale istituzionalizzato.

Marcello Maviglia, professore all’Università del New Mexico, illustrerà il “Peer support” come percorso di emancipazione. Simona Lancioni, del Centro Informare un’h, parlerà dell’art. 4, comma 3 della CRPD, che impone agli Stati di garantire la piena partecipazione e autodeterminazione delle persone con disabilità in tutte le aree della vita, evidenziando l’importanza del diritto di scegliere e rappresentarsi autonomamente. Federica Mangione e Jennifer Alvarez, esperte in supporto tra pari, condivideranno il loro percorso di empowerment personale, mostrando come questa pratica possa rappresentare un’alternativa concreta e trasformativa ai modelli assistenziali istituzionalizzati. Anna Barracco, psicologa, psicoterapeuta e esperta per esperienza, rifletterà sulla figura dell’ESP e sul suo potenziale per favorire un’indipendenza dai servizi tradizionali, portando la sua esperienza professionale e personale. Elena Faccio, Professore Associato di Psicologia Clinica presso l’Università di Padova, concluderà la sessione illustrando lo stato della ricerca sull’implementazione della figura dell’ESP in Italia, evidenziando i progressi e le sfide attuali.

Infine, interverrà Liuska Sanna, Head of Operations di Mental Health Europe (MHE), per presentare la guida internazionale di MHE sul “Peer support”. Essendo “Diritti alla Follia” membro di Mental Health Europe, questa collaborazione rappresenta un collegamento importante tra le esperienze italiane e il movimento europeo.

La sessione sarà moderata da Susanna Brunelli, anche lei esperta in supporto tra pari e membro di “Diritti alla Follia”, che faciliterà un confronto per mettere in luce il potenziale rivoluzionario di questa pratica.

Chi non potrà partecipare di persona potrà seguire l’evento in diretta su Facebook https://www.facebook.com/DirittiallaFollia/ e sul sito di Radio Radicale https://www.radioradicale.it/

Contatti e informazioni: dirittiallafollia@gmail.com

Si allegano le risorse documentali:

locandina Programma Congresso MilanoDownload
Poster English versionDownload
Proposta di Legge di iniziativa popolare testo depositatoDownload
Proposta di riforma della procedura di applicazione del TSO con legge attuale a fronteDownload
24124_2024_ORDINANZA INTERLOCUTORIADownload

https://ntplusdiritto.ilsole24ore.com/art/trattamento-sanitario-obbligatorio-consulta-mancata-informazione-paziente-violato-diritto-difesa-AFjL2PoD

SPT Comment n.1Download
convenzione-delle-nazioni-unite-sui-diritti-delle-persone-con-disabilita-itaDownload
Guidelines on deinstitutionalization, including in emergenciesDownload
Art 12 commento generaleDownload
CRPD Linee guida sulla deistituzionalizzazione Traduzione FragaDownload
CPT rapporto 2023 – ambito psichiatrico – estratto – ItalianoDownload
CPT rapporto 2023 completo IngleseDownload
CPT rapporto 2023 riepilogo Italiano – ufficialeDownload
CPT rapporto 2023 risposta Italia Italiano – ambito psichiatricoDownload
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Duplice appello al Ministro della Giustizia Carlo Nordio per il riconoscimento dei “Diritti alla Follia”

Diritti alla Follia · 14/10/2024 · Lascia un commento

L’associazione “Diritti alla Follia” si batte da anni per una riforma profonda dell’attuale sistema dell’amministrazione di sostegno in Italia, una legge che, pur nata con l’intento di tutelare le persone direttamente coinvolte nella procedura, sta causando sofferenze e ingiustizie per molti di coloro che dovrebbero esserne i beneficiari.

Tra le sue voci, c’è quella di Giancarlo De Palo, che nelle scorse settimane ha scritto due lettere aperte al Ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio, per denunciare la propria drammatica esperienza e chiedere un intervento urgente.

Giancarlo è noto soprattutto per la sua attività a favore della sorella Graziella De Palo, giornalista investigativa. Ventiquattrenne, Graziella sparì a Beirut il 2 settembre 1980, insieme al collega Italo Toni. Da allora Giancarlo è impegnato per ottenere la verità sulla vicenda e sul ruolo delle organizzazioni terroristiche, coperte dai nostri Servizi segreti in ossequio al “Lodo Moro”: la magistratura romana, sulla base del materiale da lui raccolto, giunse all’arresto dello 007 italiano, colonnello Stefano Giovannone, mentre tutta la vicenda fu messa a tacere dal Segreto di Stato opposto dall’allora Presidente del consiglio Bettino Craxi.

Giancarlo De Palo ha dedicato e dedica ancora gran parte della propria vita a sensibilizzare l’opinione pubblica e a cercare giustizia per sua sorella.

Nella sua lettera aperta, egli racconta come, dal 15 marzo 2022, sia stato trascinato in un “circuito psichiatrico” senza apparente via d’uscita. Questo percorso ha avuto inizio presso un Centro di Salute Mentale a Roma.

Da quel momento, racconta, è stato costretto al ricovero in una clinica, in cui è stato obbligato a subire, per la prima volta nella sua vita, trattamenti farmacologi invasivi, come il potente neurolettico “Mantena dépôt”, che gli ha subito provocato un netto peggioramento delle condizioni fisiche e psichiche ed una confusione costante tra il sogno e la realtà, andate avanti con gravi malattie e ricoveri prolungati.

Il racconto di Giancarlo è una cronaca di sofferenze, tra patologie debilitanti ed un doloroso allontanamento dal proprio quotidiano, in quanto il suo amministratore di “sostegno”, racconta Giancarlo, decise di affittare il suo appartamento, che si trova sullo stesso pianerottolo di quello nel quale vive sua madre, separandolo da lei.

Questa situazione, gestita dal giudice tutelare e dall’amministratore stesso, si è rivelata un incubo senza fine per Giancarlo, che ora si trova in una casa alloggio vicino Roma, dove è stato portato e depositato “come un pacco postale”.

L’appello di Giancarlo De Palo non si ferma alla sua personale vicenda: egli chiede appunto una riforma radicale della legge sull’amministrazione di sostegno, una legge atipica rispetto a quelle vigenti nelle democrazie liberali avanzate che è stata fortemente messa in discussione fin dall’inizio dall’Associazione “Diritti alla Follia”. Il suo desiderio è che il suo caso serva ad esempio per una discussione legislativa più ampia, che porti ad un cambiamento reale ed equo per tutte le persone coinvolte in queste situazioni.

In una seconda lettera, Giancarlo De Palo denuncia la propria “deportazione” nella struttura in cui si trova attualmente e nella quale risiede con altre persone che condividono la sua stessa situazione, vittime della medesima legge. La richiesta è chiara: la liberazione dalle loro attuali condizioni e un’accelerazione delle pratiche che consenta loro il controllo delle proprie vite.

Come scritto in questo secondo appello, Giancarlo si iscrive contestualmente all’associazione “Diritti alla Follia”, riconoscendo il valore della sua battaglia per i diritti delle persone sottoposte a trattamenti e amministrazioni forzate.

Queste due lettere aperte rappresentano un grido d’aiuto e un’accusa nei confronti di un sistema che, secondo Giancarlo De Palo, non tutela, ma imprigiona.

L’associazione “Diritti alla Follia” continua a sostenere la necessità di una riforma, affinché casi come quello di Giancarlo e di molti altri, possano essere affrontati con rispetto della dignità e dei diritti fondamentali, partendo proprio da coloro che vivono la situazione di Giancarlo.

Visita la pagina della Campagna

https://dirittiallafollia.it/campagna-riforma-amministrazione-sostegno/

Firma la Proposta di Legge

https://dirittiallafollia.it/campagna-riforma-amministrazione-sostegno/#comuni

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Il TSO sotto esame: La Corte Suprema riconosce le criticità e invita alla riforma

Diritti alla Follia · 29/09/2024 · Lascia un commento

L’ordinanza n. 24124 della Corte Suprema di Cassazione, depositata il 9 settembre 2024, ha sollevato importanti questioni di legittimità costituzionale riguardo al Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), previsto dagli articoli 33, 34 e 35 della Legge 833/1978. Questa decisione è stata accolta con favore da diverse associazioni, in particolare l’Associazione “Diritti alla Follia”, che da anni denuncia l’incostituzionalità delle norme attuali.

L’ordinanza è stata emessa in seguito a un caso specifico in cui una donna sottoposta a TSO ha lamentato di non aver ricevuto tempestivamente né il provvedimento del sindaco né la notifica della convalida da parte del giudice tutelare. Questo le ha impedito di presentare opposizione al trattamento entro i termini previsti. La Corte ha evidenziato che l’attuale normativa non garantisce il diritto all’informazione e alla partecipazione attiva nel processo decisionale per gli individui soggetti a TSO, compromettendo così il loro diritto di autodeterminazione e difesa.

Punti chiave dell’ordinanza

– Legittimità Costituzionale: La Corte ha ritenuto che le disposizioni attuali del TSO possano violare diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione italiana, in particolare quelli relativi alla libertà personale e al giusto processo.

– Necessità di riforma: È stata sottolineata l’urgenza di riformare la disciplina del TSO per garantire una protezione adeguata dei diritti delle persone coinvolte. Le attuali procedure sono state giudicate insufficienti e potenzialmente arbitrarie.

– Critiche internazionali: La Corte ha richiamato le raccomandazioni del Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) del Consiglio d’Europa, che ha criticato la prassi attuale, evidenziando l’assenza di garanzie per i pazienti durante il processo di TSO.

L’ordinanza della Corte Suprema rappresenta un passo significativo verso la revisione della legge sul TSO in Italia. Essa non solo riconosce le lacune esistenti nella normativa attuale, ma invita anche a una riforma che possa garantire i diritti fondamentali delle persone sottoposte a trattamenti sanitari obbligatori.

Il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT) ha sollevato diverse critiche significative riguardo alla normativa attuale sul Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) in Italia. Queste critiche si concentrano principalmente su aspetti legati alla protezione dei diritti delle persone coinvolte e alla trasparenza delle procedure.

Principali critiche del CPT

1. Mancanza di informazione e coinvolgimento:

 Il CPT ha evidenziato che le persone sottoposte a TSO spesso non ricevono informazioni adeguate riguardo al loro status giuridico e alle procedure in corso. Questa mancanza di comunicazione compromette il diritto all’informazione e alla partecipazione attiva nel processo decisionale, essenziale per il rispetto dell’autodeterminazione.

2. Assenza di audizioni dirette: Una delle critiche più rilevanti riguarda l’assenza di audizioni dirette da parte del giudice tutelare. Il CPT ha sottolineato che la prassi attuale, in cui i pazienti non vengono mai incontrati di persona dal giudice, è incompatibile con le garanzie previste dalla Costituzione italiana, in particolare con l’articolo 13, che tutela la libertà personale.

3. Procedure arbitrarie e discrezionali: Le decisioni relative al TSO sono spesso lasciate alla discrezionalità del giudice tutelare, senza garanzie sufficienti per le persone. Questo porta a situazioni in cui le misure restrittive possono essere imposte senza un adeguato contraddittorio o senza che il diretto interessato possa contestare efficacemente tali decisioni.

4. Critiche alla tempestività delle notifiche: Il CPT ha messo in evidenza che le notifiche relative ai provvedimenti di TSO non vengono sempre effettuate, impedendo alle persone coinvolte di presentare opposizione entro i termini previsti. Questo è stato un punto centrale anche nell’ordinanza della Corte Suprema di Cassazione, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di garantire un ricorso tempestivo ed effettivo.

5. Inadeguatezza delle garanzie procedurali: La normativa attuale non prevede sufficienti garanzie procedurali per proteggere i diritti delle persone coinvolte, come il diritto a un ricorso effettivo contro decisioni che limitano la libertà personale. Questo è stato considerato un potenziale rischio di restrizioni arbitrarie della libertà.

Queste critiche hanno portato a una crescente richiesta di riforma della legge sul TSO, al fine di garantire una maggiore protezione dei diritti umani e una procedura più equa e trasparente per gli individui coinvolti.

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