L’Associazione Diritti alla Follia ha oggi trasmesso ufficialmente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione per la semplificazione normativa la propria proposta di decreto legislativo attuativo dell’art. 17 della Legge 10 novembre 2025, n. 167, la cosiddetta “Legge di Semplificazione”.
Questa legge conferisce al Governo una delega precisa: riformare l’intero sistema delle misure di protezione giuridica, superando i meccanismi sostitutivi (interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno usata in modo sostitutivo) e garantendo finalmente alle persone con disabilità il pieno rispetto della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD), in vigore in Italia dal 2009.
La proposta dell’Associazione è un testo completo di decreto legislativo: articoli, commi, norme di coordinamento e disposizione transitorie, interamente riscritti per adeguare gli articoli 404–413 del codice civile ai principi internazionali di:
- autodeterminazione
- pari riconoscimento davanti alla legge (art. 12 CRPD)
- supporto al processo decisionale
- limitazione rigorosa dei poteri sostitutivi
- garanzie procedurali effettive per la persona interessata
Insieme al testo normativo, abbiamo trasmesso una corposa relazione illustrativa, che documenta in modo puntuale vent’anni di criticità, abusi, violazioni di diritti fondamentali e prassi distorsive nell’attuale applicazione dell’amministrazione di sostegno.
Il nostro lavoro è il frutto di dieci anni di:
- testimonianze dirette da parte di familiari e persone sottoposte ad ADS
- analisi dei decreti dei Giudici Tutelari
- studio sistematico delle raccomandazioni del Comitato ONU (2016)
- osservazione delle gravi conseguenze dell’assenza di un reale supporto decisionale nella vita delle persone con disabilità psicosociali
Troppo spesso, l’amministrazione di sostegno — nata come misura ‘leggera’ — si è trasformata, nella prassi quotidiana, in una forma impropria di interdizione, con poteri “ampi”, “pienissimi” e di fatto sostitutivi della volontà del beneficiario.
In molti casi ciò ha comportato:
- limitazioni indebite alla libertà personale, affettiva e familiare
- decisioni sanitarie prese senza ascolto né consenso reale
- impoverimento dei rapporti sociali
- isolamento
- abusi patrimoniali e relazionali;
- esclusione dal processo decisionale sulla propria vita
È tempo che l’Italia si adegui ai suoi obblighi internazionali e costituzionali.
Il decreto attuativo proposto dall’Associazione introduce:
- l’obbligo di difesa tecnica per la persona, sin dall’inizio del procedimento
- il diritto inderogabile all’ascolto del beneficiario, anche via strumenti telematici
- una nuova procedura trasparente e garantita
- il divieto di poteri sostitutivi, salvo situazioni eccezionalissime e rigorosamente motivate
- la tutela della bigenitorialità e dei rapporti familiari
- la limitazione degli incarichi degli ADS per evitare la “professionalizzazione” selvaggia
- il riconoscimento penale degli abusi
- la trasformazione di interdizioni e inabilitazioni in misure di supporto non sostitutivo
- un sistema fondato sulla volontà della persona, non sulla discrezionalità degli uffici.
Si tratta della riforma più ampia, organica e coerente con la CRPD mai proposta in Italia.
La delega prevista dall’art. 17 della Legge 167/2025 apre una possibilità storica:
per la prima volta in vent’anni, l’Italia può riformare davvero il sistema di protezione giuridica, mettendo al centro la persona, i suoi diritti e la sua autonomia.
Il Governo ha ora nelle sue mani la responsabilità di avviare i decreti legislativi.
Noi abbiamo scelto di contribuire con un testo pronto all’uso, completo e immediatamente adottabile.
L’Associazione Diritti alla Follia seguirà da vicino ogni passaggio dell’esercizio della delega, mettendosi a disposizione del Governo, delle Commissioni parlamentari, dei tecnici e dei cittadini per:
- audizioni,
- approfondimenti,
- ulteriori proposte,
- analisi degli impatti
Associazione ‘Diritti alla Follia’ Roma 27 novembre 2025
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