Basta unire i puntini, ovvero tutti gli articoli usciti sui giornali locali sulle ruberie degli amministratori di sostegno, per capire quanto ormai sia urgente una Commissione d’inchiesta parlamentare. E non sono indiziati, ma CONDANNATI.
Chi vuole continuare così senza fare nulla è complice.
Come al solito piatto ricco, ma per gli amministratori di sostegno.
Unione Sarda, Ansa 25 maggio
Amministratore di sostegno ruba 620.000 euro a suoi assistiti. In 8 anni, dal 2012 al 2020, a ben 40 persone. Ha ristrutturato casa, comprato auto di lusso, pagati debiti. Suoi, ovviamente. Avvocatessa, cinquantenne.
Torino Today, 11 giugno
Denaro sottratto ai disabili di cui era tutrice: ex assistente sociale sconta la pena al canile.
Unione sarda, Nuoro, 13 giugno
Rubava i soldi degli assistiti, arrestata amministratrice di sostegno. Confiscati 194.000 euro ad amministratrice e coniuge. Soldi usati per beni di lusso, cure dentistiche, ristrutturazioni di due B&B.
Il Mattino di Padova, 15 giugno
Intasca i risparmi della zia. Amministratore di sostegno condannato a 4 anni. 84.000 ero dai conti della zia ricoverata e nemmeno saldava le rette dell’ospizio. E’ un giocatore d’azzardo.
La Nuova Sardegna, Oristano, 13 giugno
Assisteva anziani e disabili. Convinse 84 enne a dargli 300.000 euro. Condannato a 6 anni.
Resto del Carlino, 16 giugno
Consigliere comunale condannato perché da amministratore di sostegno del cognato avrebbe trattenuto soldi.
Ansa Sardegna, 13 giugno
Lusso coi soldi dell’amministrato: in cella amministratore di sostegno infedele. Seguiva anche altre 30 persone
La nuova Sardegna, 14 giugno
La gestione allegra degli amministratori di sostegno. Altri 55 casi al vaglio della procura
La Nazione, 16 giugno
Professionista alla sbarra. Avrebbe venduto l’auto del suo assistito alla sorella per una cifra inferiore di 5 volte rispetto al prezzo di mercato.
La grande novità è l’inchiesta di due pagine sul quotidiano La Verità sugli abusi degli amministratori di sostegno, realizzata da Serenella Bettin. Si tratta della prima inchiesta del genere realizzata da un quotidiano nazionale. Non tratta solo di singoli casi più o meno struggenti, o di singole ruberie degli amministratori di sostegno, ma riassume un po’ tutti i problemi.
L’occhiello (ovvero la scritta che sta sopra al titolo) è:
LA BIBBIANO DEI NONNI
Il titolo:
I NOSTRI ANZIANI SEQUESTRATI DA CHI DOVREBBE PROTEGGERLI
Si tratta di un primo passo perché il tema abusi esca dal recinto dell’informazione di settore? Speriamo, anche se siamo fin troppo abituati all’omertà totale su questo tema da parte dei grandi media. Tema che invece meriterebbe davvero ormai una commissione d’inchiesta parlamentare. Anzi, sarebbe essenziale.
Prosegue inoltre lo scenario aperto da Canale 81, tv del Lazio, sul pianeta Amministrazione di sostegno. Il giornalista Raffale Di Ronza in pochi giorni ha realizzato e trasmesso svariate importanti interviste.
Roma 22-06-23
Per l’associazione ‘Diritti alla Follia’
Michele Capano, Presidente
Cristina Paderi, Segretaria
Susanna Brunelli, Tesoriera
Si ringrazia Simona Lancioni del Centro Informare un’h per aver rilanciato il Comunicato https://www.informareunh.it/amministratori-di-sostegno-condannati-per-furto-venga-istituita-una-commissione-dinchiesta-parlamentare/
I giudici tutelarsi devono assolutamente rimuore i disonesti tutori e/o amministratori di sostegno.. Attualmente, purtroppo,, sono tutelati e protetti dalla giustizia. Viene loro ricosciuto il diritto di decidere , a proprio vantaggio, sulla vita delle persone assistite togliendo a loro ogni diritto venendo altresì meno a quelli che sono i diritti internazionali Dell, ‘uomo. I giudici tutelarsi devono essere più presenti, disponibili e rappresentare al meglio ‘ il senso di giustizia, sopratutto nei confronti delle persone che non hanno voce. Io spero tanto che davvero le cose cambino e riconoscere e dare più dignità a tutte quelle povere persone ” assistite o meglio sfruttate” da ignobili persone che si definiscono tutori o amministratori di sostegno. É troppo anche solo definirli persone.
Premetto che non tutti i Giudici Tutelari possono essere criticati, ce ne sono alcuni molto sensibili e coscienziosi.
Tuttavia il sovraccarico di lavoro cui sono sottoposti, non può costituire un alibi per non accorgersi nemmeno che l’AdS non presenta il rendiconto da 2 o 3 anni.
Anche i GT dovrebbero rispondere del loro operato.
Se poi i GT sono Consoli e nominano gli ADS , in assenza della ratifica del trattato dell’ Aia del 13 gennaio 2000 , trattato di cui la Camera dei deputati si è grattata i pantaloni con la rottamazione di una proposta Gentiloni del 2014 , è solo per carità di patria ripresa dalla senatrice Erika Stefani quest ‘ anno , sembra che i modelli comportamentali di Campobello di Mazzara si siano istituzionalizzati ! Ho documentazione di migliaia di pagine !
Perché non metti a disposizione di tutti la documentazione cui ti riferisci?
Buongiorno Sig.ra Rivetta, a cosa si riferisce parlando di un trattato. Non ne sono a conoscenza mi potrebbe dare qualche informazione? Grazie, marina