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Diritti alla follia

Associazione impegnata sul fronte della tutela e della promozione dei diritti fondamentali delle persone in ambito psichiatrico e giuridico.

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Articoli

Corte di Appello di Lecce: 1°udienza del processo contro Fabio Degli Angeli e Gabriella Cassano

Diritti alla Follia · 27/05/2024 · Lascia un commento

COMUNICATO STAMPA

Il prossimo 29 maggio, si svolgerà presso la Corte di Appello di Lecce la 1° udienza del processo contro l’avv. Cassano Gabriella, Degli Angeli Fabio, Visconti Cosimo e Filieri Cosimo, accusati di sequestro, circonvenzione, abbandono e sottrazione di Garofalo Spagnolo Marta, 27 enne all’epoca dei fatti, dal 14 al 24 gennaio 2018.

La verità che emerge da numerosi audio e video, che gli imputati hanno portato nel processo unitamente ad altri  documenti, è che Marta, rinchiusa in varie ‘Case Famiglia’ all’età di 20 anni, dal 03 ottobre 2011, è sempre fuggita da queste, chiedendo incessantemente aiuto agli imputati Cassano e Degli Angeli,  i quali hanno scelto l’ascolto, rispetto  all’indifferenza  dei troppi, nei confronti delle drammatiche richieste di aiuto di Marta, vittima anch’essa dell’applicazione della tristemente famosa Legge 6/04  sull’amministrazione di sostegno.

Detti audio e video, che gli imputati hanno chiesto che venissero ascoltati e visionati in aula nel 1° grado, non sono stati vagliati né nelle udienze dibattimentali del processo di 1° grado, né nella sentenza del Giudice dott. Tanisi che non ne fa oggetto di valutazione ed esame, così come non tiene conto della piena capacità di intendere e di volere della ragazza, che è emersa dalle consulenze psichiatriche.

Infine, il 03.11.2022, a soli poco più di 31 anni, Marta, esasperata da anni di internamento, non più tollerabile, compiva un gesto dimostrativo di ribellione, a cui stavolta il suo cuore non reggeva, assumendo massicce dosi di psicofarmaci; sebbene il 25.01.2018 (giorno in cui Marta veniva accompagnata dall’avv. Gabriella Cassano) avesse dichiarato a chiare lettere al Giudice tutelare sostituto di “non voler assumere psicofarmaci perché modificano il suo modo di essere”.

Marta Garofalo Spagnolo era una detenuta sanitaria in quanto privata della propria libertà per oltre 10 anni.

Ritenendo l’avvenimento di pubblico interesse, l’associazione Radicale “Diritti alla Follia“ invita la Stampa locale a  voler  intervenire, per dare conto di un caso giudiziario divenuto emblematico. L’associazione sarà presente, tramite una delegazione, all’udienza del 29 maggio, a partire dalle ore 15:00.

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Lancio della Campagna “Fragile a Chi?!”

Diritti alla Follia · 26/05/2024 · Lascia un commento

Promossa dall’Associazione “Diritti alla Follia”

COMUNICATO STAMPA

Roma, 25 maggio 2024 – L’ Associazione radicale “Diritti alla Follia” annuncia il lancio di “Fragile a Chi?!”, una Campagna di sensibilizzazione e denuncia a sostegno della Proposta di Legge di iniziativa popolare per l’abolizione dell’interdizione e dell’inabilitazione e per la riforma dell’amministrazione di sostegno.

La Proposta è stata depositata presso la Corte di Cassazione lo scorso 18 aprile.

 Perché venga discussa in Parlamento è necessario che venga sottoscritta da almeno 50.000 cittadine e cittadini. Essa mira a riformare radicalmente la legge sull’amministrazione di sostegno, rafforzando le garanzie per i ‘beneficiari’ e ad eliminare l’interdizione e l’inabilitazione.

 La Proposta di legge si focalizza sui seguenti punti chiave:

– Abolizione dell’interdizione.

– Abolizione dell’inabilitazione.

  • Modifiche alla disciplina dell’amministrazione di sostegno (Legge 6/2004) tra le quali:

1 – Che nei decreti di nomina dell’amministratore di sostegno sia specificato che né lo stesso amministratore di sostegno, né il Giudice Tutelare o il Collegio possono sostituirsi al beneficiario nell’assunzione di qualunque decisione, e che il loro compito è di “supportare il processo decisionale autonomo della persona”.

2 – L’introduzione del vincolo che l’individuazione (e l’eventuale sostituzione) dell’amministratore di sostegno sia ineludibilmente legata alla scelta del beneficiario.

3 – Che uno stesso amministratore di sostegno possa avere un solo beneficiario, o al massimo tre quando i beneficiari sono legati tra loro da rapporti di coniugio, o parentela fino al secondo grado.

4 – La gratuità dell’incarico di amministratore di sostegno.

5 – Che venga garantita l’informazione sulla procedura ai soggetti coinvolti e l’esplorazione di soluzioni alternative.

7 – L’obbligo che in tutta la procedura di nomina dell’amministrazione di sostegno il beneficiario sia sempre accompagnato/supportato da un avvocato di fiducia.

«Fragili non sono coloro che in un dato momento della vita necessitano di supporto, fragili sono le garanzie giuridiche poste a presidio della loro dignità», è questo lo slogan scelto dall’Associazione per promuovere l’iniziativa. «Occorre passare da un approccio di protezione a quello del riconoscimento dei diritti e delle libertà così come delineato dalla Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità», dichiara Michele Capano, presidente dell’associazione, riferendosi alle Raccomandazioni rivolte al nostro Paese dal Comitato ONU, l’organo preposto a monitorare l’applicazione della Convenzione negli Stati che l’hanno ratificata.

L’ Associazione rende noto che a partire da lunedì 3 giugno sarà possibile firmare la Proposta di Legge nelle sedi dei Capoluoghi di Provincia indicati al seguente link https://dirittiallafollia.it/campagna-riforma-amministrazione-sostegno/#comuni

(elenco in aggiornamento) e si continuerà per i prossimi sei mesi.

Il testo della proposta è disponibile a questo link

https://dirittiallafollia.it/wp-content/uploads/2024/05/proposta-di-Legge-di-iniziativa-popolare.pdf

Per maggiori informazioni sulla Campagna e su come partecipare, si rimanda al sito  www.dirittiallafollia.it e all’indirizzo email dirittiallafollia@gmail.com

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Amministrazione di sostegno: ‘Diritti alla Follia’ deposita la proposta di legge di iniziativa popolare

Diritti alla Follia · 15/04/2024 · Lascia un commento

 

 L’ASSOCIAZIONE RADICALE “DIRITTI ALLA FOLLIA”, con il DEPOSITO di GIOVEDI’ 18 APRILE in CORTE DI CASSAZIONE, AVVIA la RACCOLTA FIRME relativa alla PROPOSTA DI LEGGE
per l’ABOLIZIONE dell’INTERDIZIONE e dell’INABILITAZIONE
e per la RIFORMA dell’AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO

Sono passati otto anni da quando – nell’agosto del 2016 – il Comitato ONU istituito dalla Convenzione per i Diritti delle persone con Disabilità (CRPD) raccomandava all’Italia la necessità di rispettare i diritti riconosciuti dalla Convenzione alle persone con disabilità, provvedendo all’abolizione dell’interdizione, dell’inabilitazione e dell’amministrazione di sostegno “sostitutiva”.

Gli antichi istituti dell’interdizione, dell’inabilitazione e (in moltissimi casi)  il nuovo strumento dell’amministrazione di sostegno, infatti, portano in sé una latitudine di poteri conferiti al Giudice tutelare ed al tutore/curatore/amministratore di sostegno, tale da corrispondere  in decine di migliaia di casi alla possibilità di sostituirsi al “beneficiario” (così lo definisce la legge) nella scelta del luogo dove vivere, delle comunicazioni da intrattenere, delle cure cui sottoporsi, etc…, con una “delega in bianco” che viola in modo clamoroso gli obblighi internazionali dell’Italia quale firmataria della CRPD.

Con particolare riguardo alla legge 6/2004, che ha introdotto la figura dell’Amministratore di sostegno (e mettendo da parte i casi di vere e proprie vergognose ruberie di cui spesso la cronaca rende rappresentazione), ci si trova oggi di fronte ad un ordinario, spaventoso calpestamento dei diritti dei “beneficiari”, cioè di quelle persone che, trovandosi in una condizione di diminuita autosufficienza, vengono affidate ad un Amministratore di sostegno.

Internamenti forzati in strutture sanitarie; impossibilità di avvalersi di una difesa legale; separazione brutale da familiari, congiunti di fatto, amici; cinica sordità di fronte alle più svariate esigenze esistenziali; coercizione farmacologica con aggiramento delle garanzie stabilite dalla disciplina del trattamento sanitario obbligatorio (TSO): le denunce di fatti di questo genere si contano a migliaia. Ed è solo la punta dell’iceberg: moltissimi – familiari o diretti interessati – subiscono in silenzio, per paura di rappresaglie, per il timore di trovarsi coinvolti in lunghe e costose vicende giudiziarie o solo per vergogna.

Attorno a tali istituti si è sviluppato, nel tempo, un torbido mondo di alleanze e cointeressenze che lega Giudici tutelari, amministratori, medici, servizi sociali, consulenti tecnici, strutture sanitarie private. La “professione” di tutore, curatore, amministratore di sostegno consente di gestire, spesso dietro ricchi compensi esentasse, anche più di 50 individui.

L’Associazione radicale “Diritti alla Follia” dopo anni di ascolto, sensibilizzazione e denuncia, passa adesso alla mobilitazione di cittadine e cittadini per dare forza ad una necessaria  riforma che il Parlamento non si decide a compiere: giovedì 18 aprile, alle h.11.00, a Roma, una delegazione di associati e “testimoni” della barbarie di tali istituti, depositerà presso la Cancelleria della Corte di Cassazione una Proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione dell’interdizione, dell’inabilitazione, e per la riforma dell’amministrazione di sostegno: per evitare che continuino ad essere strumenti al servizio dell’istituzionalizzazione forzata.

Sarà presente Nina Palmieri, giornalista delle ‘Iene’, oggi sotto processo per avere denunciato l’internamento forzato – grazie all’amministrazione di sostegno – di Carlo Gilardi: una vicenda che ha consentito di disvelare all’intero Paese una realtà ordinariamente clandestina: determinando interrogazioni parlamentari ed una sentenza della CEDU che ha censurato la violazione dei diritti fondamentali del professore di Airuno, in provincia di Lecco (scomparso il 27 ottobre del 2023 senza che gli fosse stato consentito di tornare a casa).  Nina Palmieri si è occupata anche della vicenda della ragazza fiorentina Yaska, interdetta e costretta ad abortire contro la sua volontà.

Ci sarà Barbara Pavarotti, giornalista, protagonista di una drammatica vicenda che l’ha vista totalmente estromessa dalla vita e dalle cure al compagno, rinchiuso in una RSA dopo essere stato sottoposto all’amministrazione di sostegno e senza avere avuto la possibilità di interloquire all’interno della procedura per l’assenza di legami di sangue con il “beneficiario” (mentre la proposta di legge valorizza, a questo fine, anche i rapporti consolidati di affetto che non corrispondano ad un legame parentale…). Barbara Pavarotti, così facendo della sua sofferenza ragione di impegno civile per le altre “vittime” della amministrazione di sostegno, con la regista Roberta Zanzarelli, è stata autrice di un docufilm  – “La prigionia dei vecchi e degli inutili” – che documenta il dramma dello sradicamento e dell’ istituzionalizzazione vissuto da decine di migliaia di persone, specie anziani.

Ci saranno gli avvocati che hanno incrociato – nel corso della loro attività professionale – le vicende di cui parliamo: da Antonio Ingroia, che ha difeso Gina Lollobrigida nel calvario che – da “beneficiaria” di AdS – ha affrontato negli ultimi anni della sua vita; a Carlo Taormina, che è pubblicamente intervenuto a più riprese per denunciare la mortificazione dei diritti della difesa in  tali procedure; a Gioacchino Di Palma, dell’ associazione “Telefono Viola”, che oggi vive in prima persona gli effetti perversi dell’attuale normativa: essendo stato condannato “in proprio” a risarcire le spese al termine di un processo in cui il mandato conferitogli da un “beneficiario” di AdS è stato qualificato come “inesistente”: a testimonianza della condizione di minorata difesa vissuta dagli sfortunati protagonisti di tali procedure.

Comincia un cammino nel quale fare valere le ragioni della salvaguardia dei diritti fondamentali delle persone con disabilità psicosociale.

Fragili non sono loro, fragili sono le garanzie giuridiche poste a presidio della loro dignità: occorre rafforzarle.

Hanno aderito all’ iniziativa, rendendosene promotori, e saranno presenti al deposito della proposta, l’Associazione “Michele Baù” con lo psichiatra Giuseppe Galdi, l’Associazione “Spazio Disponibile” con il Presidente Silvio D’Angerio, il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani OdV (CCDU) con il vicepresidente Alberto Brugnettini, il “Centro di Relazioni Umane” con la referente dott.ssa Maria Rosaria d’Oronzo.

L’associazione incontrerà gli organi della stampa nello spazio all’aperto antistante la Corte di Cassazione dalle h.12.30

E’ prevista una diretta che sarà trasmessa sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/DirittiallaFollia/

Per l’Associazione ‘Diritti alla Follia’                                                    lì 15 aprile 2024

Michele Capano, presidente

Cristina Paderi, segretaria

Susanna Brunelli, tesoriera

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COMUNICATO STAMPA: Esiti della 5° udienza del processo a carico di Gigi Monello

Diritti alla Follia · 16/03/2024 · Lascia un commento

Si è tenuta il 14 marzo, presso il tribunale di Cagliari, la quinta udienza, breve ma densa, del processo a carico del nostro iscritto e militante Gigi Monello.

Michele Capano, il legale che attualmente assiste il professor Monello, nonché Presidente dell’associazione ‘Diritti alla Follia’, ha chiesto e ottenuto l’acquisizione agli atti di otto documenti cartacei e due file audio. Dai documenti emerge lo sconcertante quadro di gravissime incoerenze logiche che fanno apparire le accuse contro Gigi Monello strumentali ad un secondo fine. L’unica testimone – a discarico – da esaminare nella giornata, la badante Angelica Anghel non era presente. Contattata telefonicamente, è risultato che la medesima non ha ricevuto dalla Procura di Cagliari, alcuna convocazione. L’avvocato Capano ne ha chiesto la riconvocazione per la prossima udienza, che già prevede l’audizione dell’ultimo testimone, il medico di base Dott.ssa Maria Teresa Zedda.

Capano ha anche chiesto una compressione delle fasi processuali, proponendo che la prossima udienza, fissata per il prossimo 4 luglio alle h. 9.00, contempli anche le dichiarazioni spontanee dell’imputato. La richiesta è stata accolta. Questo significa che verosimilmente la prossima sarà la penultima udienza prima della sentenza, che dovrebbe dunque cadere nel 2024.

Al termine dell’udienza commenti e analisi “all’aperto”, nei giardini antistanti il Palazzo di Giustizia di Cagliari, con le nostre bandiere, i nostri poster e una decina di militanti e simpatizzanti. Un anziano si è fermato ad ascoltare ed ha interloquito con Gigi. Un piccolissimo segno che, però, incoraggia. Speriamo che queste persone si moltiplichino. Continueremo a seguire, pubblicizzare e denunciare gli abusi e le degenerazioni dell’Amministrazione di sostegno, a Cagliari come nel resto d’Italia. La battaglia contro il sistema affaristico sviluppatosi attorno alla Legge 6/2004 non può conoscere tregue. Ce lo chiedono ogni giorno centinaia di vittime.

5° Udienza del processo contro Il prof. Gigi Monello: presidio ‘Diritti alla Follia’ al tribunale di Cagliari

Amministrazione di sostegno, l’esito della quinta udienza del processo al professor Monello

Amministrazione di sostegno, quinta udienza per il professor Monello

 

 

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5° Udienza del processo contro Il prof. Gigi Monello: presidio ‘Diritti alla Follia’ al tribunale di Cagliari

Diritti alla Follia · 13/03/2024 · Lascia un commento

Il prossimo 14 marzo, alle h.12.00, si svolgerà nel Tribunale di Cagliari la 5a udienza del processo contro Gigi Monello, professore di filosofia in pensione, scrittore e editore. Ricordiamo che il professor Monello nel marzo 2020 è stato denunciato dall’ Avv. Debora Amarugi – a quel tempo Amministratrice di sostegno di sua madre – per maltrattamenti nei confronti della medesima e, a seguito di ciò, allontanato dalla casa di famiglia con misura cautelare adottata da un GIP. Un legame affettivo che durava da 67 anni è stato brutalmente troncato sulla base di accuse che, se erano già assai dubbie all’epoca dei fatti, oggi stanno sempre di più assumendo, alla luce di quanto accade in aula, i connotati di un clamoroso – e inquietante – abbaglio. Nel corso della quarta udienza del novembre scorso, il PM incaricato di sostenere l’accusa ha, infatti, rinunciato all’esame dei testimoni chiave a carico dell’imputato (due badanti); con ciò autorizzando a pensare che lui per primo non creda all’accusa.

Vogliamo sottolineare che nella casistica della applicazione della tristemente famosa Legge n. 6/2004 (amministrazione di sostegno), le vicende di familiari o congiunti di fatto criminalizzati da Amministratori di sostegno che intendono agevolmente disfarsi di un “disturbatore”, si stanno moltiplicando in tutta Italia. Ritenendo l’avvenimento di pubblico interesse, ancora una volta invitiamo la Stampa locale a voler intervenire, per dare conto di un caso giudiziario divenuto emblematico.

Rendiamo noto che la difesa dell’imputato è stata assunta dall’Avv. Michele Capano, del foro di Salerno.

Anche in questa occasione, l’associazione Radicale ‘Diritti alla Follia’ organizzerà nei giardini antistanti il Palazzo di Giustizia di Cagliari, P.zza Repubblica, 18, a partire dalle h.13.00, un sit-in di informazione e denuncia.

Sarà possibile seguire la diretta sulla pagina Facebook   https://www.facebook.com/DirittiallaFollia

e sul canale youtube dell’associazione https://youtube.com/@associazioneradicalediritt5504

Per informazioni e contatti dirittiallafollia@gmail.com

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